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Hanno drogato una intera nave cargo

Una intera nave cargo andata in avaria a causa del posto in cui è stata nascosta la cocaina. Fra i posti strani in cui nascondere la droga questo li batte tutti. (foto di repertorio).
È una notizia che risale al 22 aprile 2020. Tutto è successo in Brasile, nel porto commerciale di Santos. Un nave cargo, già carica di container diretti in Europa, va improvvisamente in avaria dopo la partenza. I motori si inceppano e non si capisce il perchè. I macchinisti lo capiscono quando scendono ad ispezionare il Sea cheast, una camera rivestita che serve per filtrare l’acqua per il sistema di raffreddamento dei motori.

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Qui infatti, i macchinisti trovano diversi sacchi che contengono 349kg di cocaina. Un sacco si è rotto e la cocaina si è sciolta nell’acqua. Quindi la cocaina sciolta nell’acqua di mare è finita nei motori e li hanno inceppati. Naturalmente è intervenuta la polizia brasiliana che ha sequestrato la droga e la storia della nave cargo in avaria per droga è finita sui giornali di tutto il Brasile.

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In Italia se ne è saputo poco, in quel momento, nonostante la notizia avesse tutte le caratteristiche per far cronaca. Il Brasile è lontano e i collegamenti con l’Italia erano conosciuti solo dalle forze dell’ordine milanesi, che li avevano tenuti riservati perchè faceti parti di una indagine particolare. Infatti 10 kg della cocaina finita nel motore della nave cargo, già pagati, erano destinati ad una organizzazione milanese. La notizia dell’0avaria della nave cargo è stata resa pubblica settimana scorsa, nell’ambito del resoconto delle indagini su un traffico di droga che ha coinvolto un paio di conosciuti ultras della curva sud.

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I poliziotti milanesi erano venuti a saperlo perchè stavano ascoltando in diretta le conversazioni sulla chat encrochat, considerata inviolabile e che inveceera appena stata bucata dalle polizie, e i cui server erano stati sequestrati durante un’operazione coordinata da Eurojust. Ne avevamo parlato a luglio lo scorso anno. Se leggete l’articolo qui sotto noterete il riferimento all’operazione che si stava svolgendo.

Si trattava di un’operazione molto ampia condotta dalle polizie di tutta Europa per smantellare il sistema di encrochat utilizzato soprattutto dai trafficanti, in cui l’Italia non era parte attiva, non era cioè direttamente coinvolta nelle operazioni. Però, il magistrato che si occupa di alcune indagini sulla droga ha chiesto e ottenuto le informazioni contenute sui server decriptati e i poliziotti hanno potuto ascoltare le conversazioni dei malviventi in diretta.

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Articolo aggiornato il 21/12/2021 15:06

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