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Ripristinare gli habitat aridi tra Robecco e Magenta con un progetto UE. La Fagiana

Riceviamo e pubblichiamo: Brughiere, prati aridi, corineforeti, gerbidi, lande, steppe e magredi, gli habitat aridi sono importantissimi, soprattutto nel contesto della Pianura Padana, fortemente antropizzato, dove sono ormai diventati rarissimi. Nel Parco Lombardo del Ticino le aree coinvolte ricadono nella zona settentrionale e nella parte centrale del Parco. A nord gli interventi sono già stati quasi completati e hanno permesso di recuperare una brughiera in stato di degrado a Golasecca, su un terreno acquistato dall’Ente grazie ai fondi europei.

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Altri interventi sono stati realizzati a Somma Lombardo sotto alcune linee elettriche, mentre a Vizzola Ticino sono stati recuperati dei prati aridi prossimi al fiume, precedentemente invasi da specie esotiche quali la robinia e il ciliegio americano. Nei comuni di Magenta e Robecco sul Naviglio, nei boschi della Fagiana, si interverrà nei prossimi giorni per riqualificare dei prati aridi, eliminando quasi completamente la componente arborea costituita anche in questo caso da specie esotiche. L’obiettivo è di riportare a nuova vita questi prati un tempo ricchi di specie erbacee di pregio che regalano anche belle fioriture che, oltre ad appagare la vista, rappresentano un’importante fonte alimentare per gli insetti impollinatori, oggi minacciati dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici.

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LIFE DRYLANDS Il progetto promuove azioni di ripristino di questi habitat sia in ambito istituzionale che sul campo, con azioni volte anche a sensibilizzare il pubblico riguardo alla necessità di tutelare la biodiversità delle zone aride. I botanici coinvolti nel progetto hanno selezionato una lista di dieci fatti importanti che tutti dovrebbero conoscere intorno alle drylands.

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Ripristinare gli habitat aridi che si trovano nella Pianura Padana occidentale all’interno di otto Siti Natura 2000, la più grande rete di aree protet­te a livello europeo. E’ questo l’ambizioso obiettivo del progetto di durata quinquennale LIFE DRYLANDS,  finanziato dal Programma LIFE dell’Unione Europe, di cui il Parco del Ticino è partner assieme  all’Università di Pavia, quale ente capofila,  l’Università di Bologna, l’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, l’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore e l’Associazione Rete degli Orti Botanici della Lombardia.

  • In Italia ci sono le brughiere, il termine richiama alla mente scenari nordici, ma le brughiere sono presenti anche nella Pianura padana. La brughiera è una zona arida, pianeggiante, con un terreno spesso argilloso o sabbioso, dove crescono erbe e arbusti, tra cui il brugo (Calluna vulgaris) che è la specie più tipica.
  •     Le zone aride (brughiere e praterie) sono habitat ricchi di vita: ospitano specie vegetali e animali (insetti impollinatori) fondamentali per preservare l’equilibrio dei diversi
  •     Un habitat impoverito è un rischio per il territorio, che diventa più vulnerabile a eventi estremi (quali ad esempio bombe d’acqua, ondate di calore, inondazioni, diffusione di patogeni). È quindi un rischio per la salute di piante, animali e anche per l’uomo.
  •     La vita comincia già al livello del suolo: muschi e licheni colonizzano le zone aride laddove sono più aperte e pioniere, fornendo importanti funzioni quali, per esempio, trattenere l’acqua, contribuire alla fissazione del Carbonio e dell’Azoto, costituire micro-habitat per specie animali (Artropodi).
  •     Le drylands ospitano piante (e non solo) ricche di principi attivi, per esempio: iperico (Hypericum perforatum), timo (Thymus ), camedrio (Teucrium chamaedrys), salvastrella minore (Sanguisorba minor), alcuni licheni del genere Cladonia.
  •     Le specie erbacee sono ideali per aiuole e giardini in città: alcune sono davvero bellissime! Garofano dei certosini (Dianthus carthusianorum), spillone di venere (Armeria arenaria), millefoglio giallo (Achillea tomentosa), vedovella annuale (Jasione montana).
  •     La biodiversità delle zone aride è minacciata dalle specie alloctone invasive (alien species), introdotte con o senza l’intervento dell’uomo. Alcune di queste (la robinia, l’amorfa, il ciliegio tardivo, la quercia rossa, etc) sono tra noi da secoli, ma vanno limitate e contenute per preservare le specie
  •     Fra tutti i Paesi europei l’Italia è il paese più ricco di biodiversità. Nel nostro paese vivono circa la metà delle specie vegetali e circa un terzo di tutte le specie animali attualmente presenti in territorio europeo
  •     Per preservare gli habitat minacciati, l’Unione Europea ha promosso la rete ecologica europea Natura 2000. In Italia, i siti di interesse comunitario Natura 2000 coprono complessivamente il 21% circa del territorio, il Parco del Ticino gestisce 16 siti per una superficie complessiva di circa 24.000 ettari.
  •     Tra le azioni di tutela e gestione, un capitolo molto importante è quello della formazione degli operatori dei parchi naturali: è con il loro indispensabile aiuto che le zone aride potranno essere salvaguardate  nel tempo
Nota della redazione
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Cristina Garavaglia

Giornalista

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