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San Donato milanese. Lo scorso 29 maggio un 21enne di Milano era stato rapito per strada, mentre era in compagnia di alcuni amici, da alcune persone armate che avevano sparato dei colpi di pistola per strada. Ecco la storia
Era la notte del 29 maggio. La giovane vittima era in un bar di piazza Bobbio a San Donato milanese con alcuni amici. Lì era nata una discussione futile con una donna. Passata la serata, il 21enne, in compagnia del gruppo di amici, stava rientrando a casa a piedi. I giovani camminavano lungo la via Emilia quando, all’incrocio con via De Gasperi, due malviventi li hanno raggiunti in auto, hanno sparato tre colpi di pistola in alto, e hanno sequestrato il 21enne. Per caricarlo in automobile, i due malviventi hanno picchiato, a calci e pugni, anche ad un altro giovane del gruppo, di 23 anni, ed intimorito gli altri amici.
Dopo averlo fatto salire a forza sull’auto e averlo picchiato diverse volte con il calcio della pistola, lo hanno portato in un campo di San Donato milanese dove, sempre tenendolo sotto il tiro della pistola lo avevano costretto a spogliarsi e a consegnare i propri vestiti e il telefono cellulare, un Iphone7 plus: “ora paghi tu per tutti, se vuoi tornare a casa devi fare quello che ti dico io”... gli aveva detto uno dei rapitori.
La chiamata al 112 è arrivata dagli amici del giovane rapito, quando era appena scattata la mezzanotte del 30 maggio. Erano passati pochi attimi dal rapimento ma le radiomobili dei carabinieri al loro arrivo avevano trovato solo il gruppo di amici, e il giovane picchiato. I rapitori erano già spariti insieme alla loro vittima. Iniziarono immediatamente le ricerche del rapito e degli aggressori.
Il 21enne era stato rintracciato e soccorso in ospedale dove lo avevano curato per le ferite e le botte prese. Per il trauma cranico causato dai colpi dati alla testa con il calcio della pistola la prognosi è stata di 10 giorni, le ferite psicologiche causate dalla terribile avventura vissuta non sono facilmente quantificabili. Poco dopo i carabinieri avevano anche identificato gli aggressori, tramite diverse testimonianze ascoltate subito dopo i fatti. 2 persone erano che erano state denunciate a piede libero e a loro carico erano state effettuate delle perquisizioni
Infine ieri dopo una meticolosa indagine, ieri mattina i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di San Donato, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Milano nei confronti di G.F. 35 anni e C.E. 29 anni, residenti a San Donato Milanese, pregiudicati, ritenuti responsabili di sequestro di persona, rapina aggravata, detenzione di arma da sparo e lesioni personali. Uno dei due è il fratello della donna con cui la vittima aveva avuto una discussione nel bar, la sera del 29 maggio. Ora si trovano nel carcere di San Vittore, a Milano.
Le indagini per stabilire con esattezza quanto accaduto la sera e la notte del 29 e 30 maggi 2021 si sono basate sull’analisi di immagini di telecamere di videosorveglianza, che hanno ripreso il rapimento, e sui riscontri scientifici effettuati su oggetti sequestrati agli indagati ed elaborati dal RIS di Parma. I rilievi tecnici, effettuati dalla sezione operativa dei carabinieri sugli indagati ed elaborati dal RIS di Parma, hanno permesso di ritrovare i tre bossoli di pistola utilizzati per intimorire i giovani e, sui capi di abbigliamento indossati al momento della rapina, delle determinanti particelle di bario e antimonio, e delle tracce di sangue appartenenti alla vittima.
Articolo aggiornato il 09/10/2021 11:56