Afghanistan. Evacuazione totale. Operazione Aquila omnia
Kabul, Afghanistan. Poco fa è arrivato in redazione il comunicato del Ministero della Difesa italiano con la notizia che Il generale Vecciarelli ha organizzato l’immediata evacuazione del personale dell’ambasciata italiana a Kabul e il contestuale trasferimento in Italia anche dei collaboratori afghani.
E’ stato dato quindi il via all’ Operazione Aquila Omnia, che prevede anche il trasferimento dei collaboratori afghani e delle loro famiglie in Italia, entrambe pianificate e dirette dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) ed eseguite dal Joint Force Headquarter (JFHQ), elemento operativo del COVI, comandato dal Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano.
Oggi, 15 agosto, dei militari del COVI ( Comando Operativo di Vertice Interforze), opportunamente supportati da personale e mezzi dell’Esercito, hanno raggiunto Kabul a bordo di un KC767 dell’Aeronautica Militare e avranno il compito di dirigere e coordinare il rientro in Patria del personale diplomatico, e degli altri italiani presenti in Afghanistan. Il Piano di evacuazione del personale diplomatico e connazionale prevede già un volo di rientro in Italia con KC767 dell’ Aeronautica Militare che arriverà in Italia il giorno 16 agosto.
Il lavoro di coordinamento del Team militare del COVI, con l’operazione Aquila Omnia, per l’evacuazione umanitaria dall’Afghanistan di tutti i collaboratori afghani del Ministero della Difesa e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, proseguirà e sarà effettuata nel più breve tempo possibile, attraverso un ponte aereo assicurato con voli commerciali il 16 agosto e dal 17 agosto proseguiranno con aerei KC767 dell’Aeronautica Militare.
Da altre fonti abbiamo saputo che una piccola parte del personale di tutte le nazioni occidentali è rimasto in alcuni uffici dell’aeroporto, per l’organizzazione, pronto però a volare via in qualunque momento. La notizia è stata confermata anche dal ministero della difesa italiano che nel comunicato inviato dice che “Il dispositivo militare del Comando Operativo di Vertice Interforze rimarrà operativo presso l’aeroporto internazionale di Kabul fino all’imbarco dell’ultimo collaboratore, fino a quando le condizioni di sicurezza lo consentiranno, e lasceranno il territorio afgano con un velivolo C130j dell’Aeronautica Militare.”
Un primo Lockheed C-130 Hercules ha preso il volo dall’aeroporto di Kabul intorno alle 16.35 di oggi. E’ un aereo militare adatto per il trasporto persone e mezzi in esercizio a diversi eserciti nazionali fra cui quello italiano. La sicurezza sull’aeroporto di Kabul è garantita dall’alto da almeno un elicottero militare N5510Vs. Dovrebbe appartenere agli Stati uniti.
Aggiornamenti sulle partenze
Le partenze gli arrivi dei voli commerciali e anche, qualche volta, dei velivoli militari si possono seguire su delle app per amatori dell’aviazione, ma il ministro della difesa italiano questa sera ha detto in diretta Rai che l’aereo del personale diplomatico era appena partito da Kabul, intorno alle 23.30. Arriverà quindi domani mattina intorno alle 7 del mattino.
Continueremo a seguire le vicende di questa evacuazione, dovuta al fatto che i talebani sono entrati a Kabul, che ora è una città da cui stanno fuggendo migliaia di persone.
16 agosto
Dopo che a Kabul sono resi conto che era in corso l’evacuazione e che i talebani stavano avvicinandosi alla città è iniziata una fuga di massa degli abitanti. Già ieri pomeriggio c’erano più di 10mila persone in fuga. L’aeroporto, punto di evacuazione degli stranieri, è stato preso d’assalto. Molte persone hanno tentato di salire sugli aerei in partenza per raggiungere qualunque posto, che non fosse l’Afghanistan. Circa una decina di persone sono morte. Alcuni si sono attaccati ai carrelli degli aerei in decollo e son precipitate al suolo, altri sono stati schiacciati dalla calca e calpestati, altri sono stati uccisi dal rimbalzo dei proiettili sparati dai 6mila militari americani che hanno cercato di mantenere l’aeroporto operativo
E’ chiaro che la fiducia degli afghani di Kabul nei confronti dei talebani è inesistente. In serata i talebani sono entrati nel palazzo presidenziale e in quello del governo, ma il presidente e il vicepresidente afghani, insieme alle loro famiglie, si erano già trasferiti, dicono, nel vicino Tagikistan.
L’Areoporto di kabul
Nelle ultime ore l’aeroporto di Kabul è stato chiuso. Dalle notizie avute sin dalla sera del 15 agosto quando la gente si è riversata sulle piste di atterraggio tentando di salire a bordo degli aerei in partenza, sono partiti tutti gli aerei che ce l’hanno fatta, difesi dagli elicotteri e dai militari presenti nell’aeroporto. Forse a terra è rimasto, fra i voli commerciali previsti, un aereo della compagnia di bandiera turca atterrato a Kabul questa mattina alle 5.15, pochi minuti prima della partenza di 2 aerei militari. Salta così il programma di rientro degli stranieri stabilito dalle forze armate italiane? Ieri infatti si parlava di un ponte aereo effettuato con voli commerciali il 16 e 17 agosto ma è molto difficile che sia possibile, con l’aeroporto chiuso, almeno per i voli commerciali. Sono stati sparati diversi colpi d’arma da fuoco.
Dal 17 agosto il programma di evacuazione dall’Afghanistan degli stranieri e dei collaboratori afghani prevede un ponte aereo con aerei KC767 dell’Aeronautica Militare italiana. Speriamo sia possibile.
17agosto
Questa notte un aereo C130 americano ha portato alcuni aerei da “fuga veloce” all’areoporto di Kabul. È stato possibile seguire l’operazione tramite le app per gli amatori dell’aviazione. Si tratta di almeno 3aerei kodiak 100 che non hanno bisogno della pista di decollo. Secondo le specifiche tecniche trovate su internet è un aereo in grado di evacuare almeno 10 persone alla volta e che ha un’autonomia di circa 3000 km. Naturalmente come lo ho visto io, lo ha visto anche nel resto del mondo e le foto dell’apparizione di 3 Quest kodiak all’areoporto di Kabul stanno già girando su twitter.
Le notizie diffuse dalle agenzie di stampa, che hanno inviati e contatti sul posto, raccontano Kabul come una città in guerra con i talebani che stanno girando casa per casa alla ricerca dei collaborazionisti. Qualcuno tenta una difesa dicendo che i rastrellamenti riguardano solo 3 quartieri. Non è difficile capire che cercano solo chi non è talebano. Kabul è una città in cui, sembra inevitabile, nei prossimi giorni morirà molta gente.
18 Agosto
Ieri sera l’aeroporto è stato riaperto ai voli civili. Non pare però che nessun volo commerciale abbia ricominciato ad atterrare. In questo momento a Kabul sono le 13.23 ( in Italia sono le 10.53). A terra, sulla pista di atterraggio, è segnalato solo un aereo delle forze armate turche. Si tratta di un Airbus A400M-180 preparato per diverse prestazioni, fra cui il trasporto passeggeri e feriti. C’è un aereo della compagnia di bandiera afghana Kam Air che, da circa un’ora, sta sorvolando l’aeroporto in attesa di atterrare. Potrebbe significare che l’evacuazione dei civili riprenderà con i mezzi commerciali.
27 agosto. L’ultimo giorno di Aquila omnia
A Kabul sono stati giorni concitati, con sparatorie, uccisioni e infine gli attentati del 26 agosto che hanno portato alla morte militari americani e civili che si trovavano all’aeroporto in attesa di essere imbarcati. Oggi dovrebbe essere l’ultimo giorno di ponte aereo organizzato con l’operazione Aquila omnia. Le persone portate in volo in Italia durante il ponte aereo con i C130j e i KC767 dell’Aeronautica Militare sono 4575, contro un prima previsione di circa 2mila persone. In questa foto, pubblicata su Twitter dal ministero della difesa italiano, le condizioni all’interno del volo militare. L’emergenza in cui si sono svolte le operazioni di evacuazione sono riassunte molto bene da questa foto.
Oggi pomeriggio partirà dall’aeroporto di Kabul l’ultimo C130J italiano del ponte aereo. A bordo ci saranno circa un centinaio di profughi a bordo. Secondo il programma preventivato con questo ultimo aereo saranno imbarcati tutti gli italiani. D’ora in poi chi si reca in Afghanistan dall’Italia lo fa a suo rischio e pericolo.
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