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Vendevano i Green Pass su Telegram

La Polizia Postale di Roma, Milano e Bari alle 7 questa mattina delle perquisizioni nei confronti degli amministratori i 32 canali di telegram, la nota app di messaggistica istantanea, perché sospettati di vendere on-line falsi Green pass.

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Dopo un messaggio pubblico in cui si si pubblicizzava un modo semplice per avere il Green pass nella messaggistica privata venivano inviati messaggi mimili a quello che pubblico qui: ” Ciao Ecco come devi fare. ci fornisci il tuo nome cognome residenza codice fiscale data di nascita e una dottoressa compilerà il certificato vaccinale e tu per lo stato risulterai vaccinato e quindi avrai il Green pass”.

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Già da queste parole si dovrebbe capire che si trattava di una truffa. Infatti il Green pass non è altro che il certificato di vaccinazione emesso dopo che qualcuno ti ha vaccinato. Quindi ci vuole un appuntamento per la vaccinazione alla ASL, l’indicazione della hub in cui ci si va a vaccinare, ci si deve presentare e vaccinarsi. Sì infatti è indicato anche il numero identificativo del vaccino che si è avuto. Nel caso in cui si è stati vaccinati, ovviamente.

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la scala Rho b&b

Le indagini e il video

La polizia di stato ha diffuso il 10 agosto, un video con le riprese effettuate durante le indagini sui 32 canali Telegram che offrivano green pass falsi. I compartimenti della Polizia Postale di Milano e di Bari, sotto il coordinamento delle procure della Repubblica dei Tribunali di Roma di Milano e quello dei Minorenni di Bari, hanno identificato, perquisito e indagato per truffa e falso 4 persone. 2 sono minorenni. Non è difficile immaginare che gli altri 2 non siano poi tanto più anziani. I 4 gestivano i 32 canali Telegram specializzati nell’offerta illegale di Certificati Green Pass Covid-19 falsi.

Il metodo blockchain

La polizia postale effettua un capillare monitoraggio della rete internet. Gli specialisti hanno individuato così i 32 canali e hanno iniziato delle complesse analisi tecniche finanziarie sulla blockchain la tecnologia utilizzata per il mining delle criptovalute. sono così riusciti ad individuare i canali di vendita e a identificarne gli amministratori.

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Gli iscritti ai canali telegram erano migliaia. Qui veniva proposta la vendita dei Green pass falsi con la garanzia dell’assoluto anonimato. Il pagamento avveniva in criptovalute oppure in buoni acquisto su piattaforme per lo shopping online. In pratica accettavano come pagamento i buoni sconto di Amazon o di Wish. Il prezzo varia va Fai 150 e i 500 euro.

I giudici per le indagini preliminari del tribunale di Roma, su richiesta della procura Romana, ha disposto il sequestro di tutti e 32 canali Telegram, interrompendo in questo modo la distribuzione di Green pass falsi. Le indagini sono ancora in corso perché oltre all’edificazione di tutti gli amministratori di altri canali simili la Polizia Postale cercherà anche gli acquirenti.

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Attenzione a non farsi truffare

La Polizia di Stato ci tiene ad avvisare che il Green pass originale non può essere falsificato o manomesso perché ogni certificazione è prodotta digitalmente insieme con la privacy dal Ministero della Salute che ne assicura autenticità. Le forze dell’ordine sono in possesso di una app ufficiale che si chiama Verifica c19 che si collega alla banca dati ministeriale che contiene l’elenco ufficiale della popolazione e vaccinata attraverso un QR Code. di conseguenza un QR code non autentico non supererebbe la procedura di verifica e il match fra le generalità e possessore della Green pass è questa private Key.

Dato che si tratta di dati sensibili che possono essere consultati solo dalle forze dell’ordine, il rischio che si corre non è nell’ entrare nei locali pubblici che richiedono il Green pass, ma quello di essere scoperti, e quindi denunciati, nel momento di un controllo casuale delle forze dell’ordine.

Anche chi è guarito dal Covid ha il Green Pass

Non so non sono soli vaccinati che hanno il certificato verde, ma anche chi è guarito dal covid. Nel suo ci sarà la data in cui è risultato positivo, quella è il cui è stato dichiarato guarito, e come tutti gli altri la scadenza minima, precauzionale, di validità. Il Green pass anche concesso a tutte le persone che hanno malattie che sconsigliano la vaccinazione, in questo caso è il medico famiglia che inserisce nel sistema le sue considerazioni con la motivazione per cui è richiesto il Green pass, senza che la persona sia stata vaccinata.

Quello vero lo hanno quasi tutti

Non era difficile immaginare che qualcuno avrebbe provato immediatamente a vendere dei Green pass falsi. Il caos creato da lei regole assurde emesse dal governo in merito al certificato di vaccinazione hanno secondo me alimentato l’idea che ti potessi aprire un mercato di Green pass. Però secondo le notizie date dallo stesso governo sono stati scaricati da sistema elettronico, più di 50 milioni di certificati Green pass veri.

Considerando che in Italia siamo circa 65 milioni, e che i bambini sotto i 12 anni non sono obbligati ad essere vaccinati mi pare ovvio che immunità di gregge Per quanto riguarda il covid-19 sia stata ampiamente raggiunta e che il covid 19 d’ora in poi sarà declassato a una forma di influenza un po’ più bastarda delle altre.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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