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Robecchetto con Induno. Lo scorso 9 maggio un uomo spara con una pistola verso la porta di una villetta a Robecchetto con Induno ( Milano). Ma la pistola si inceppa diverse volte. E’ ripreso dalle telecamera installata dai proprietari della casa insieme ai carabinieri. La porta della villetta era stata presa di mira da 3 colpi di arma da fuoco calibro 22 già lo scorso 9 gennaio.
Il giorno dopo, il 10 maggio, a mezzanotte e 5 minuti, qualcuno torna e sventaglia 10 colpi cal. 7,62X39 a rapida successione contro la porta della stessa villetta. E’ una raffica di Kalashnikov47, una delle più famose armi da guerra russe, conosciuta anche come Ak47, lo si capisce anche dal tipico rumore dell’arma. Alcuni dei colpi trapassano la porta e colpiscono il divano del salotto.
Di questo ultimo episodio la procura della repubblica di Busto Arsizio, che si occupa delle indagini, ha autorizzato la diffusione solo delle immagini dei colpi che colpiscono la porta di ingresso. Il viso dell’uomo, come la sua identità, per ora rimangono riservate. La procura preferisce, per il momento, indicarlo con un soprannome: il gorilla. Se un soprannome non dice molto sull’identità dell’uomo, dice parecchio sull’impressione generale che ha fatto a chi lo ha interrogato e ha deciso di soprannominarlo così.
Altro punto importante è definire chi sono le vittime di questo genere di intimidazione, a Robecchetto con Induno, nell’alta provincia di Milano, dove la vita sembrerebbe apparentemente scorrere nella tranquillità. La villetta è di un pensionato 69enne. Una persona normale, che vive in uno dei borghi costituiscono il Comune: Robecchetto, Induno, Malvaglio, Padregnano. L’uomo ha un figlio di 46anni che vive con lui. Sono persone normalissime. Nulla che possa indicare un movente e quindi individuare in possibile colpevole.
Dopo i fatti del 9 e 10 maggio, peró, i carabinieri mostrano loro le immagini della telecamera e il figlio della vittima riconosce il gorilla che spara. È un amico, conosciuto come un uomo violento, di un suo ex collega di lavoro alla Candiani, la tessitura storica di Robecchetto per cui lavorano, e hanno lavorato, molte persone del paese. Il 46enne aveva ricevuto richieste di denaro da parte questo collega, un italiano 56enne. Se ci sono i gorilla, ci sarà anche tarzan e cosí abbiamo anche il soprannome di questo altro soggetto.
I carabinieri della compagnia di Legnano conoscono sia il gorilla, un pregiudicato nullafacente di 47 anni, sia Tarzan, che gravita negli ambienti criminali locali. Iniziano quindi le indagini e le intercettazioni telefoniche sui suoi telefoni e su quelli della cerchia di persone vicine. Cosí i carabinieri vengono a sapere che un altro collega di lavoro dei 2, un uomo italiano di 41 anni, subisce, da parte di Tarzan, immotivate richieste di denaro e che gli hanno danneggiato l’ auto.
E’ abbastanza. La procura firma una ordinanza di perquisizione dell’abitazione del Gorilla. Il 22 maggio i carabinieri di Legnano si presentano a casa sua. Gli trovano un revolver cal. 38 marca Franchi Llama con matricola abrasa e 57 proiettili, nonché ulteriori 14 proiettili cal.7,65. Ovviamente il Gorilla non ha il porto d’armi, quindi lo arrestano e lo portano nel carcere circondariale di Busto Arsizio.
Le immagini della telecamera riprese il 10maggio, quelle che non sono state rese pubbliche, mostrano un uomo che arriva in scooter davanti alla villetta, si posiziona a circa 30 metri di distanza e scarica il caricatore, da 10 colpi, del kalashnikov verso la porta di ingresso.
Il 15 luglio, interrogato dal Sostituto Procuratore dott.ssa Nadia Calcaterra, il gorilla ha confessato di avere l’intera responsabilità per i colpi esplosi il 10 maggio e di aver compiuto anche il tentativo della sera precedente. Fa scena muta sui colpi di gennaio e non dà elementi utili al ritrovamento delle armi. Dice di averle acquistate a Milano da non meglio identificati venditori e che dopo aver sparato le ha smembrate e gettate nel fiume. Scommetto che non gli crede nessuno. Non si butta nel Naviglio un kalashnikov costato migliaia di euro.
Il gorilla sostiene di essersi messo a sparare contro la villetta perchè la sua compagna avrebbe avuto una relazione con la vittima 46enne. Anche questo caso è ben poco credibile. Non c’è traccia di questa fantomatica donna. Non arrivano a nulla, per ora, neanche le indagini sullo scooter.
Il Giudice per le Indagini Preliminari di Busto Arsizio, Dott. Stefano Colombo, condividendo la richiesta del Pubblico Ministero, ha deciso di non rischiare di mandare all’aria tutta l’indagine, che continua, e il 2 agosto ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del gorilla per il solo porto illegale di armi da fuoco e minaccia. I carabinieri della compagnia di Legnano gliela hanno notificata in carcere ieri mattina, il 4 agosto.
Durante le indagini sono state eseguite alcune altre perquisizioni nei confronti di persone che avevano avuto contatti con il gorilla e con tarzan. In casa di queste persone sono state trovate altre munizioni oltre che degli stupefacenti destinati allo spaccio nella “piazza” di Robecchetto con Induno. Sono stati rispettivamente denunciati in stato di libertà un 48enne italiano che chiameremo katanga e suo figlio 23enne, e arrestato un 53enne italiano che soprannominiamo Frio.
Di queste persone sentiremo parlare ancora, dalla procura e dalle forze dell’ordine, e non potendone fare i nomi ora, prima della conclusione delle indagini e dei processi, ci serviremo dei soprannomi per riconoscerli dopo, quando ogni passaggio sarà chiaro.
Nell’aprile del 2016 vi era stato un episodio molto simile a Malvaglio, uno dei borghi che compongono il comune di Robecchetto con Induno. La casa di un consigliere Comunale fu presa di mira e degli ignoti spararono dei colpi di pistola contro le finestre della camera del padre 84enne. I colpi furono sparati dalla strada, e i proiettili finirono o nel soffitto
Il delitto d’onore per spari e fucilate nei confronti dell’amante della propria moglie o compagna non è un’attenuante per omicidi e tentati omicidi sin dallo scorso millennio. Oggi è semmai un’aggravante. Se si segue la cronaca nera, inoltre, ci si accorge facilmente che il movente delle corna è spesso usato per coprire “fatti di ‘ndrangheta” quando i responsabili delle sparatorie sono scoperti e arrestati.
La tipologia d’uomo definibile con il soprannome “il Gorilla” non ha un gran rispetto delle donne che hanno relazioni con loro. Ogni volta che vogliono coprire i reali motivi dei loro delitti, le coinvolgono rovinando loro reputazione e vita. Sono da evitare come la peste.
Mi scuso con i gorilla veri, che sono animali intelligenti e che, al di là dell’aspetto un po’ feroce, non si sognerebbero mai di taglieggiare e sparare ai loro simili, né di vendere droga nè tantomeno di nascondere le loro malefatte dando colpe e responsabilità alle gorille.
Una nuova serie d arresti la si può leggere nell’articolo qui sotto, scritto il 20 dicembre 2021
Articolo aggiornato il 20/12/2021 13:00