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A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Milano. Giovedì 5 agosto 2021 in piazza della Scala a Milano dalle ore 18:30 alle ore 19:30 si terrà la 114^ Marcia per i Nuovi Desaparecidos, evento iniziato il 18 giugno 2015, per un anno tutti i giovedì sera, e dopo tutti i primi giovedì del mese. La Marcia per i Nuovi Desaparecidos è organizzata dalla rete Milano senza frontiere, composta da associazioni e singoli cittadini, per chiedere verità e giustizia per i migranti deceduti, dispersi e vittime di scomparsa forzata. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, sono morte in mare nel tentativo di raggiungere l’Europa almeno 1146 persone, oltre il doppio rispetto allo stesso periodo del 2020.
“Di lui conosciamo il nome, Joseph, e l’età che ha raggiunto e mai superato, 6 mesi. E’ morto dopo essere naufragato l’11 novembre 2020. Il suo nome è stato nei titoli dei giornali per un giorno ed è scivolato via dalla memoria collettiva velocemente, neanche il tempo di sollevare quello sdegno che, a parole, sollevò nel 2015 l’immagine del cadavere del bimbo Aylan Kurdi. […] Milano senza frontiere non lo accetta e continuerà a denunciare la politica mortale dell’UE e dell’Italia e lo farà, ancora una volta, giovedì in piazza della Scala con la Marcia dei Nuovi Desaparecidos.” Questo è uno dei messaggi di Milano senza frontiere, che continua a indignarsi per ciò che accade nel Mediterraneo.
Queste le parole dell’attivista Giovanna Dimitolo “Siamo sempre in piazza, prima tutte le settimane e ora una volta al mese, lo facciamo con questa Marcia per i Nuovi Desaparecidos, termine coniato da Enrico Calamai il vice console che durante la dittatura in Argentina salvò tante persone. Noi abbiamo ripreso questo nome che ci sembrava molto adatto e significativo per portare avanti il nostro messaggio.”
La marcia si svolge in circolo e ognuno porta con se una fotografia “Le foto che portiamo durante la marcia, sono immagini avute da madri, da mogli, da parenti o da amici dei desaparecidos. La prima volta che si portano certe immagini, non è facile, ma sappiamo che è importantissimo. E’ un modo per trasformare i numeri che diciamo al microfono, dandogli un volto, una storia, delle amicizie e una famiglia.” Conclude Giovanna Dimitolo.
Articolo aggiornato il 23/08/2022 01:08