Busto Garolfo

Lesioni e denunce a Busto Garolfo per gli schiamazzi notturni

I carabinieri della stazione di Busto Garolfo, compagnia di Legnano, sono intervenuti ieri sera per sedare una grossa rissa, cui hanno partecipato adulti e ragazzini, denunciando a piede libero 8 persone, fra cui 3 minorenni e altri ragazzi poco più che maggiorenni.

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Erano le 22 .45 in via Cadorna, una delle vie del centro di Busto Garolfo, quando sono arrivati i carabinieri, chiamati tramite il 11. I denunciati sono tutti italiani e hanno età che vanno dai 13 ai 17anni. Gli 8 sono stati denunciati a piede libero per lesioni. Infatti due persone, una donna quarantenne e un ragazzino di 17 anni sono rimasti feriti. Il ragazzino ha lesioni per 30 giorni, al cuoio capelluto e alcune escoriazioni. La donna ha una prognosi di 3 giorni per escoriazioni. Le forze dell’ordine parlano di futili motivi.

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Due giorni dopo (aggiornamento 18 giugno)

Dopo i fatti, ma soprattuto quando i giornali hanno riportato la notizia, si è sviluppata, sui social Facebook dedicati a Busto Garolfo, una forte polemica sia sulle motivazioni che hanno portato alla lite sia sul numero di partecipanti e denunciati. Anche per i carabinieri non deve essere stata una situazione facile da gestire a caldo (ma è sempre cosí in emergenza). Questa mattina ho ricontrollato la notizia insieme all’ufficio stampa del comando provinciale dei carabinieri.

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Quando ci si provoca a vicenda delle lesioni la legge è chiara. Sotto i 20 giorni di prognosi si procede su querela della vittima, dal 21esimo giorno e piú di prognosi le forze dell’ordine procedono d’ufficio. Una delle vittime aveva ieri una prognosi di 30 giorni, l’altra di 3 giorni. Quindi i carabinieri questa mattina hanno risposto che attendono la presentazione delle querele delle parti e che sono in corso le indagini per stabilire le responsabilità personali.

Le possibili motivazioni

Ieri sera ho scritto che non è difficile immaginare che anche a Busto Garolfo il problema siano gli schiamazzi notturni che i ragazzi (ma non sempre loro) hanno preso l’abitudine di fare dopo le 22. È un problema che dalla fine del lockdown ha colpito tutti i comuni della zona. Sono confusi dal coprifuoco. Non si ricordano piú che anche se ora è consentito uscire di casa dopo le 22,… non è mai stato consentito fare casino e ascoltare musica ad alto volume e disturbare le persone dopo le 22.

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I social di Busto Garolfo

Leggendo i gruppi social di Busto Garolfo fra le tante persone che scrivono di aver assistito alla lite maturano anche altre possibilità. Si è parlato anche della possibilità che sia stata una lite con connotazioni di razzismo. Al di là di tutto, la gente quando è arrabbiata dice le cose peggiori che vengono in mente, quasi come se le parole fossero un parafulmine per la rabbia. Le pronunciano e si sentono meglio, e non pensano neppure un momento che vi è chi le riceve e quali possano essere le reazioni. Fatto sta che anche su Facebook hanno iniziato a scambiarsi parolacce e, a momenti, “finiva a botte” anche tramite social.

Io continuo a pensare che chi è stato svegliato di notte e chi non si riesce a dormire per gli schiamazzi dopo le 22 ha un certo diritto di pronunciare parolacce, di dire cose politicamente scorrette e anche di lamentarsi fortemente, ma non quella di fare del male fisico al prossimo. Una secchiata d’acqua fredda secondo me , non fa male, rinfresca e disincentiva gli schiamazzi sotto le finestre. Le mani addosso, invece, non aiutano nessuno.

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Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Articolo aggiornato il 20/06/2021 14:51

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

Leggi i commenti

  • Tutto ciò che ha scritto è errato perché la vera vittima di questa “rissa” chiamandola così che in realtà è stata nient’altro che una chiara aggressione contro un ragazzo di 20 anni e i suoi 2 nipotini dodicenni sono io perché nel mio paese in cui sono nato e cresciuto nel 2021 possano accadere ancora fatti del genere in cui 2 genitori cinquantenni e quattro ragazzi vanno in giro in macchina uno in 6 in macchina non si va due andare a farsi giustizia contro un ragazzino di 12 anni che si è preso a parole con un ragazzo più grande di lui e poi gli schiamazzi gli hanno fatti loro fermandosi davanti al mio domicilio e urlando in tutti i sensi viva il duce e tante altre cattiverie del genere
    Comunque io continuo a chiedermi come è possibile che un genitore insegni atti del genere al figlio e come mai nel 2021 nel mio paese ripeto dove sono nato e cresciuto e ne sono cittadino possano trattarmi similmente
    E volevo chiarire che anche io ho avuto 4 giorni di prognosi eppure non l’ha scritto

    • Scriviamo solo le notizie che ci arrivano da una fonte certa e che non sono coinvolte personalmente. In questo caso i carabinieri, ma di fatto tutte le istituzioni. Ciò non toglie che i commenti agli articoli sono aperti proprio per ascoltare anche le versioni personali dei coinvolti, che restano versioni personali fino a che un giudice non decide chi ha torto o ragione. Siamo giornalisti, raccontiamo i fatti certamente avvenuti, non giudici o poliziotti.

      • Si ma dovete scrivere i fatti certamente accaduti come ha detto lei non i fatti inventati

        • I fatti visti da chi è coinvolto in prima persona non sono mai considerabili attendibili. Le informazioni sono quelle che mi sono state fornite dalla fonte ufficiale, i carabinieri. Loro parlano di futili motivi, io scrivo futili motivi. Come è scritto nell'articolo, quando vi saranno le querele di parte, e i giudici, imparziali, daranno un giudizio sulla vicenda, scriverò di quello che hanno detto i giudici. Ribadisco che l'accesso ai commenti all'articolo rispettano il diritto di ognuno di dare la propria versione, ma è impensabile che qualcuno mi chieda di prendere parte nella vicenda e tenti di impormi cosa scrivere e cosa no, o sostenga che io scriva bugie.

Co Notizie News Zoom

Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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