CorbettaMilano città metropolitana

La Confraternita corbettese chiede il saluto a Papa Francesco e il Pontefice cita il Gruppo Devoti

Il presidente del Gruppo dei Devoti, Enzo Alemani, arriva fino in Vaticano per chiedere al Santo Padre il rinnovo della vicinanza a Corbetta, in occasiobe anche dei 500 anni della nascita della Confraternita del Santo Rosario. Nonostante il saluto sia andato solo al Gruppo Devoti della Madonna dei Miracoli, la Confraternita del Santo Rosario che si ritiene inclusa nei devoti (per natura dell’ associazione religiosa), ne è stata compiaciuta.

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“Noi avevamo chiesto che Papa Francesco salutasse la Confraternita e invece il saluto è andato al Gruppo dei Devoti e quindi a Corbetta tutta” spiega Andrea Balzarotti, storico locale e membro dell’associazione di fedeli. La richiesta ha il suo perché. Infatti la Confraternita ha compiuto i suoi primi 500 anni.

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“Ci siamo fatti ambasciatori di questo pensiero perché con il nostro Gruppo dei Devoti è stata ricordata anche la ricorrenza dei 500 anni – prosegue Andrea Balzarotti – Il Papa ha ricevuto una lettera da parte del Gruppo dei Devoti che è stata scritta per stimolare l’attenzione a quello che è il nostro santuario arcivescovile. L’importante è che sia emerso il nome di Corbetta nonostante il misunderstanding”.

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L’attenzione del Pontefice e quindi quella pubblica, nonostante tutto, è andata alla realtà del Santuario della Madonna dei Miracoli di Corbetta che include entrambe le realtà sopra citate. Questo a ridosso del 10 di giugno, che è proprio la data della fondazione della Confraternita da parte dei tre fratelli Borri. Era il 10 giugno del 1521 quando è stata di fatto creata

“La Confraternita, per quanto nei secoli si sia legata al Santuario della Madonna di Corbetta, è una realtà precedente al primo miracolo. La nostra Madonna di riferimento è quella della chiesa parrocchiale, la Madonna del Rosario – prosegue Andrea Balzarotti – Dopo 500 anni i nostri valori rimangono gli stessi. Abbiamo lo scopo di aiutare i più poveri, di assistere le persone che sono in difficoltà, che poi è la stessa attenzione che ha il Gruppo dei Devoti.” La Confraternita corbettese ha attraversato i secoli mutando, “adattandosi” per così dire ma tenendo fede sempre ai suoi principi. I priori fino alla fine del ‘700 sono stati estratti tutti dall’aristocrazia locale e milanese. Le cariche si sono invece “normalizzate” accogliendo persone prive di titolo nobiliare. Dal 2004 è stato modificato lo statuto originale introducendo le consorelle, quindi la presenza femminile. A loro si deve molto, soprattutto a livello pratico e organizzativo.

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Al di là del pri pro quo durante l’Angelus dello scorso 6 giugno, gli ultimi 2 Pontefici si sono mostrati molto vicini alle associazioni religiose corbettesi

Nota della redazione
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Cristina Garavaglia

Giornalista

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