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La Città di Corbetta è in attesa di festeggiare e salutare il suo diacono, don Paolo Zibra. Il 12 giugno, nel Duomo di Milano, si terranno infatti le ordinazioni presbiteriali. “Sono nato il 26 aprile 1984 a Casorate Primo ma sono originario di Besate. La Provvidenza si è particolarmente ‘divertita’ con me perché il III e il IV anno di Seminario li ho vissuti in servizio nella Parrocchia di Casorate Primo e nelle parrocchie dell’Unità di Pastorale Giovanile di Casorate Primo, Motta Visconti, Moncucco e Pasturago di Vernate (2017-2019, prima dell’arrivo a Corbetta)”. A Corbetta don Paolo si è fatto particolarmente apprezzare per il modo diretto e semplice con il quale è entrato in sintonia con i parrocchiani.
Come e quando è maturata la consapevolezza di voler servire Dio come sacerdote? “E’ stata una consapevolezza graduale mediante una rete di incontri: dagli studi ad Abbiategrasso (ITC Bachelet), a 10 anni di lavoro a Milano come impiegato amministrativo in una piccola ditta ed in una multinazionale, al servizio educativo nell’Oratorio di Besate e nel decanato di Abbiategrasso, nel volontariato presso il Gruppo Disabili ‘Antonio Marazzi’ dell’Oratorio San Gaetano di Abbiategrasso – risponde – Tanti incontri, nomi, volti che mi rimandavano a cercare e a seguire l’unico volto per il quale vale la pena di dare la vita: quello del Signore Gesù”.
Dopo l’ordinazione sacerdotale rimarrà a Corbetta o sarà affidato ad altre parrocchie? Se sì, è già nota la destinazione e il ruolo che ricoprirà? “Dopo l’Ordinazione vivrò alcuni giorni in famiglia – spiega don Paolo – Il 20 giugno celebrerò Messa a Corbetta presso l’OSAL; il 24 giugno, festa di S. Giovanni Battista, l’Arcivescovo ci convocherà in Duomo per comunicarci le nuove destinazioni pastorali per i primi anni di presbiterato”.
Cosa, di Corbetta, è rimasto nel suo cuore? “Di Corbetta porto tantissime relazioni: nomi, volti, storie di ragazzi, adolescenti, giovani, famiglie, anziani – confida – Corbetta è una città ancora a misura di paese ed è ricca di numerose risorse, di generosità, di volontariato. Sarebbe un grave peccato non valorizzarle al meglio, specialmente in questi mesi (ci auguriamo) di ripresa.
Qual’ é l’augurio più grande che per il futuro e per quello che sarà il suo ministero sacerdotale? “A Corbetta, che saluto, auguro di far tesoro e di tendere insieme (comunità religiosa e civile) a valori alti come quelli del Vangelo di Gesù, declinati nella vita di ogni giorno – conclude – Per quanto mi sarà dato di ricevere e vivere, metto tutto nelle mani del Signore e confido nella preghiera di tanti Corbettesi e, specialmente, mi affido all’intercessione della Madonna dei Miracoli”.
Articolo aggiornato il 06/06/2021 13:52