Casorezzo. Fanno una strada e sbagliano bosco…
E’ avvenuto 3giorni fa. Il bosco di Casorezzo, che aveva più di 200 anni, non c’è più. Lo hanno abbattuto e oltretutto pare anche che lo abbiano fatto per errore.
La pagina Facebook del comune di Casorezzo
A darci la notizia di questa devastazione è Pierluca Oldani, sindaco di Casorezzo, che ci ha raccontato cosa è successo al bosco che si trovava sul confine di Busto Garolfo, ma sul territorio di Casorezzo. La segnalazione è arrivata dai cittadini che frequentano e curano in modo volontario i boschi. L’attenzione ambientale è molto alta a Casorezzo. “Stanno tagliando gli alberi del bosco piú bello e antico per costruire una strada”. Quando il sindaco si è recato sul posto insieme alla polizia locale e ai geometri del comune si è trovato davanti allo scempio già perpetrato. Un disastro cui, chiunque abbia torto o ragione, non potrà essere posto rimedio.
“Non riesco a spiegarmi cosa sia successo. In Comune non c’è nessuna richiesta di autorizzazione a costruire una strada in quel punto. Il geometra sul luogo dava l’idea di credere di essere sul territorio di Busto Garolfo” ci ha detto al telefono Pierluca Oldani. E sulla pagina Facebook del Comune è apparso il comunicato stampa ufficiale.
Il comunicato
“Solter ha iniziato la costruzione di una strada, all’interno della sua proprietà, in territorio di Casorezzo, ma senza presentare nessun tipo di documentazione agli uffici competenti. Pertanto, con apposita ordinanza, abbiamo imposto all’azienda la sospensione dei lavori. Partirà ora una fase di approfondimento della documentazione per valutare la vicenda finanche nei minimi particolari. In ogni caso sono stati già rilevati alcuni aspetti di irregolarità. Dovrebbe essere superfluo ribadirlo, ma le regole valgono per tutti. Pierluca Oldani”
Per quanto si possa trattare di una strada su un suolo privato l’autorizzazione per abbattere alberi di quel tipo, specialmente se inseriti nel contesto di un bosco censito come tale, va chiesta. Sarebbe stata negata? Probabilmente. È un bosco antico. Il controllo ci sarebbe stato e la strada sarebbe stata costruita se era autorizzata nel posto in cui doveva essere costruita. D’altra parte se si effettua una pratica comunale per modificare una parete di casa a maggior ragione andrebbe comunicato la Inizio Lavori per costruire una strada.
La discarica di Solter e Vibeco
Come molti lettori avranno immaginato il bosco che è stato tagliato e la strada che avrebbe dovuto essere costruita fanno parte della questione Solter e cava di Casorezzo. Il Tar che si sta occupando delle autorizzazioni richieste dalla Solter per trasformare la cava fra Busto Garolfo e Casorezzo in una enorme discarica non si è ancora pronunciato, ma non ha emesso la sospensiva dei lavori che continuano. A fare le spese di questa situazione sono stati gli alberi del bosco, per di piú quello sbagliato, a quanto dice il sindaco di Casorezzo.
Anche la Solter ha inviato le sue considerazioni su quanto successo. Riceviamo e pubblichiamo le sue precisazioni sull’avvenimento
Riceviamo e pubblichiamo. La Società Solter Srl precisa quanto segue
Le attività in essere e a cui si è fatto riferimento, a differenza di quanto rappresentato o riferito, sono costituite unicamente da interventi di semplice pulizia e ripristino di una via di transito già esistente, ovvero dalla rimozione perlopiù di ramaglie spontanee anche per l’installazione di pozzi di emungimento. Trattasi di mera opere preliminari previste nell’ambito della realizzazione del nuovo sito destinato a discarica insistente sui Comuni di Busto Garolfo e Casorezzo. Queste costituiscono altresì puntuale adempimento da parte della Società a quanto previsto nell’Autorizzazione Dirigenziale rilasciata, allo scopo, da Città Metropolitana sin dal 20.09.2017.
Non sussiste pertanto alcuna attività “non autorizzata” posta in essere dalla Società, ovvero alcun pregiudizio ambientale di sorta, conseguente ai suddetti interventi realizzati. Le modalità dell’intervento, i contenuti e le relative autorizzazioni sono state comunicate al Comune interessato, ribadendo la circostanza che già da tempo fossero note e risultanti dalla documentazione agli atti del procedimento di Città Metropolitana.
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