Riaperture. In quanti il 26 aprile riapriranno, se riapriranno?
Inutile negare che siamo con l’acqua alla gola. Anzi probabilmente stiamo già affogando. Non si tratta solo di aprire i negozi e permettere alla gente di lavorare, ma di comprendere che il sistema economico è saltato. La Lombardia, carissimi lettori, è nella cacca. Si parla di riaperture dei negozi il 26 aprile, e di tutte le attività per il 26 aprile, ma ci si aspetta che lo Stato italiano ci ripensi e all’ultimo minuto rinvii le aperture al primo maggio. Sarebbe la fine, forse, perchè non si sa quante persone riprenderanno a lavorare, quanti negozi potranno riaprire, Molti sono chiusi e resteranno chiusi.
La ripresa inoltre non sarà immediata. Le stanze degli hotel non si riempiranno di gente che va in vacanza, i negozi non ricominceranno a lavorare subito e le aziende non potranno immediatamente ricominciare a vendere i loro prodotti. Ci vorranno anni per riprendersi, mentre si sa perfettamente che nel giro di poche settimane ricomincerà l’incubo del lock down.
Intanto la gente è diventata grassa, bolsa, stanca e depressa. La creatività, che si nutre di positività, scende sotto le scarpe tanto quanto l’acqua della disperazione sale sopra la gola. C’è la speranza dei vaccini. Sono visti come la liberazione, ma non lo sono. Permetteranno di ammalarsi meno, ma non di eliminare il pericolo. Dopo l’estate potremmo nuovamente essere in lock down, pur sapendo che il virus ha imparato a convivere con i lock down. Noi invece no.
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