Rapine come dopolavoro per arrotondare lo stipendio da operaio (Video)
Milano. Una seconda attività come dopolavoro, invece di passare qualche ora all’apericena con gli amici, fa sempre comodo, e l’idea di rapinare negozi al momento può sembrare ottima e redditizia. Sul lungo periodo, però, si finisce per essere scoperti e arrestati. Probabilmente non ne era convinto il 52enne italiano che mercoledì pomeriggio, in corso Genova, è stato arrestato per rapina aggravata dalla polizia di Stato dopo aver rapinato un negozio di borse. Il denaro restituito alla rapinata, sono intervenuti i Falchi e i Profilers della polizia di Stato.
Il tran tran del travet e il dopolavoro
Il 52enne, che è pregiudicato, aveva appena concluso la sua normale giornata lavorativa in un hotel di Milano in cui, come dipendente di una ditta privata, ha il ruolo di manutentore di cavi e cablaggi. invece di andare al bar con gli amici o tornarsene a casa, si è calcato bene in faccia la mascherina, ha inforcato gli occhiali da sole e si è coperto la testa con il cappuccio della felpa.
Poi è entrato in un negozio di borse e ha minacciato la commessa con una pistola, poi risultata essere una scacciacani, e ha portato via i 200 euro che erano nella cassa. Poi è fuggito dal negozio. Poco dopo è stato bloccato da una pattuglia dei Falchi, gli agenti motociclisti della squadra mobile di Milano, mentre tentava di indossare una giacca, che aveva tenuto legata in vita fino a quel momento.
Funziona una volta o due. Poi questo genere di attività dopolavoro diventa seriale
E’ un vecchio trucco. Nel caso in cui le telecamere non riprendono la faccia del rapinatore, gli agenti di polizia possono dimostrare l’identità del rapinatore dai vestiti indossati e usano anche la descrizione degli abiti per diramare l’allarme ed effettuare le ricerche. Così molti rapinatori, subito dopo la rapina si cambiano gli abiti. Certe volte li rivoltano, altre li tolgono e li abbandonano, perchè sotto ne hanno degli altri. Altre volte, come in questo caso, ne indossano altri. Si tratta di tentativi di depistaggio piuttosto ingenui e che hanno poca fortuna.
Una rapina ogni 15 giorni
La metodologia e le immagini della videosorveglianza sono finite così sotto analisi da parte dell’ “Ufficio Statistiche ed Analisi Criminale della Divisione Anticrimine”, della Questura di Milano. I profilers hanno infatti ipotizzato che il 52enne possa essere l’autore di ulteriori 9 rapine, consumate ai danni di altri negozi e farmacie, dal dicembre 2020 ad oggi, che hanno il modus operandi e altri particolari in comune. Fra questi c’è anche il fatto che in tutte le rapine il rapinatore ha un sacchetto nero all’interno del quale era riposto l’incasso rapinato.
Dalla parte dei disoccupati onesti
Molti disoccupati e nuovi poveri che resistono ai tempi duri hanno il pieno diritto di essere infuriati con quest’uomo. Costui aveva un lavoro e una vita senza preoccupazioni e la ha sbattuta via per derubare, con una pistola, 200 euro ad una commessa. Comunque adesso a Milano c’è una ditta di manutenzione cavi e cablaggi che cerca un manutentore, possibilmente con hobby da dopolavoro più sereni.
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