Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Il Festival dell’ Insubria torna a Marcallo con Casone il prossimo 25 aprile, per San Marco, patrono del paese e tradizionale appuntamento del festival celtico dell’ Insubria del Ticino che si svolge nel parco di Villa Ghiotti da 19 anni. Passato lo shock del Lockdown del 2020 e di quello del 2021, ci si organizza per tornare a vivere e a celebrare gli appuntamenti culturali significativi utilizzando delle modalità che possono garantire la sicurezza sanitaria.
Si torna, insomma, ad essere un pochino noi stessi. Ed è così che torna anche il più famoso festival dell’altomilanese, quello he per ogni hanno ha garantito che la festa di San Marco fosse indimenticabile e che ha sostenuto tanti momenti di diffusione della cultura storica e ambientale del nostro paese. Torna il festival dell’ Insubria.
Organizzare la grande fiera con le bancarelle etniche celte e l’accampamento di ricostruzione storica del tipico villaggio celta dei nostri antenati sarà difficile. Così come le conferenze sulla storia, i concerti e gli eventi di ricostruzione storica, e soprattutto le cene e possibilità di assaggiare salamelle, crauti, . Per ovviare i problemi organizzativi dovuti alal pandemia c’è voluta creatività e molta preseveranza. Ecco quindi che la ricostruzione storica è stata sostituita da una processione.
Alle 11 del 25 aprile 2021 la statua in bronzo della al scrofa semilanuta, animale totemico degli insubri, sarà prelevata dalla sua attuale posizione nel cortile di villa Ghiotti, la villa comunale di Marcallo con Casone, e portata, con una piccola processione, fino al punto scelto per la sua posa finale, la piazzetta di fonte alla chiesa sconsacrata, e restaurata, di San Marco. La statua in bronzo è stata realizzata dallo scultore Giuseppe Balice, lo stesso che ha realizzato la statua in bronzo della lavandaia che si trova al bralin ( il lavatoio sul canale) di via 24 maggio, e lo zappatore che è nel cortile della chiesa di Casone.
Durante il festival dell’ Insubria del 25 aprile 2021, dopo l’inaugurazione della posa della statua della scrofa semilanuta, si è trovato il modo di organizzare anche un convegno in streaming sul significato della scrofa semilanuta cui il prima possibile indicheremo anche dove è possibile collegarsi. Sempre online sarà trasmesso anche un concerto di balli folk irlandesi ( in onore anche dei moderni legami fra celti irlandesi e celti insubri) e anche il rito annuale dell’accensione dei fuochi di Baltaine, la festa celtica che generalmente cade il primo di maggio.
Fino al 2019, l’ultima volta che si è organizzato il festival dell’ Insubria, la gastronomia era una parte importante della festa. Ai visitatori erano proposti cibi tipici e tradizionali, con diversi gemellaggi fra altri paesi in cui sono state presenti popolazioni di origine celta. Il maiale ne è il re, in tutte le forme in cui è preparato. Dai salumi alle salamelle, dalla casseoula alle salcicce, alle cotenne, agli spiedini. Il tutto accompagnato da fiumi di birra e da idromele. Oggi mangiare insieme, che era fra le cose più belle del festival, è impossibile. Ecco però che per chi è di Marcallo sarà possibile, il 25 aprile, prenotare la consegna a domicilio di panini con salamella e patatine.
Dal 2007 gli organizzatori del festival dell’ Insubria si è affidata all’accampamento annuale organizzato degli appassionati di archeologia e di storia antica la diffusione delle ultime scoperte degli studi sulla civiltà celta. Ogni ipotesi sui manufatti scoperti nelle campagne di scavi archeologici viene infatti provata in concreto inserendola con attenzione in un contesto di prova quale è quello dell’accampamento di ricostruzione storica.
Ogni particolare degli accampamenti è curato in modo filologico. Sono esclusi tutti i materiali e le abitudini che i celti non potevano avere, e ciò che è presentato al pubblico nei giorni del Festival dell’ Insubria era ciò che realmente esisteva nel periodo storico tra i 4000 e i 2200 anni fa, quando nella valle tra il Ticino e l’Olona si erano diffuse prima la cultura di Canegrate poi la cultura di Golasecca, trasformatosi poi in quella degli Insubri. In questi tre video del Museo civico di Legnano si propone la visita di alcuni dei reperti archeologici ritrovati tra Canegrate e Legnano nel periodo protocelta, circa 4000 anni fa.
L’arrivo di Belloveso, figura semileggendaria di cui parlano gli scrittori storici antichi come Tito Livio e Polibio risale a circa 2500 anni fa. Secondo la leggenda e anche secondo alcuni studi confermati dai ritrovamenti archeologici, il capo del clan degli insubri d’oltre alpe arrivò nel paese degli insubri e vi si fermo dopo aver incontrato una scrofa semilanuta sotto ad un biancospino, pianta sacra alla dea Belisama, nei pressi di un santuario dei celti.
Li fondò la città di Milano. Il nome antico Medhlan, da cui deriva il moderno Milano, deriverebbe dal simbolico gioco di parole di medh e lan, che può significare sia “In mezzo alla pianura” che “Coperto per metà dalla pelliccia” che fa riferimento alla scrofa seminaluta incontrata da Belloveso.
Articolo aggiornato il 11/04/2021 13:27