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Le Vittime del Coronavirus hanno la loro Giornata Nazionale. E’ oggi

Un anno fa una lunga colonna di camion dell’esercito usciva dalle porte di Bergamo, portando le salme delle tante vittime del coronavirus. Oggi abbiamo già forse dimenticato. Dopo un anno ci siamo quasi adattati al timore di ammalarci e di rischiare di morire, e viviamo diversamente anche l’isolamento imposto dalla zona rossa.

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Un anno fa ci sentivamo persi, chiusi in casa con il timore di morire al primo colpo di tosse e di fronte a quelle immagini, trasmesse dalle televisioni, il cuore si stringeva per il dispiacere e gli occhi si spalancavano per la paura. In quella bare potevamo esserci noi, potevano esserci i nostri genitori, potevano esserci i nostri figli. In Lombardia la paura era palpabile nell’aria, in quei giorni.

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18 marzo, giornata nazionale dedicata alle vittime del Coronavirus

Il 18marzo è quindi diventato la giornata simbolo delle vittime del coronavirus. Non è solo un giorno per ricordare e salutare i morti, per celebrare un anniversario triste, ma è anche un modo per non dimenticare ciò che abbiamo vissuto in quei giorni, per non lasciare che il miglioramento della situazione (perchè un po’ è migliorata) ci faccia dimenticare il passato e ci riporti a fare gli stessi errori.

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Oggi dedicheremo alcuni articoli alle iniziative che ricordano le vittime del Coronavirus e che ci riportano alla memoria la terribile guerra che abbiamo vissuto l’anno scorso e che stiamo ancora vivendo

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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