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Alcune spine della Dad. (didattica a distanza)

Ossona. La protesta dei genitori, che rappresentano i diritti dei bambini, a proposito della DAD e della chiusura delle scuole durante la pandemia è anche Ossona. Sui cancelli della scuola elementare di via Litta sono apparsi dei lenzuoli che rappresentano l’esasperazione di genitori e bambini di questo periodo. Abbiamo chiesto cosa non funziona.

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Le ragioni della protesta sono molte, e sono tutte pienamente condivisibili. Possiamo considerare la D.a.d., la didattica a distanza, una delle invenzioni tecnologiche più malefiche di questo periodo. A chi non la vive in prima persona sembra una cosa bellissima, mentre causa tantissimi problemi a chi la deve affrontare, i bambini, specie quelli delle scuole elementari, e i loro genitori.

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La dad e le connessioni internet che cadono continuamente

Tra i problemi che le famiglie devono affrontare con la Dad a Ossona c’è il fatto che nessuna delle connessioni internet domestiche presenti in paese riescono a sostenere 3 conference call contemporanee sulla stessa linea. Una mamma e un papà in smartworking e due bambini in dad sono già 4 connessioni contemporanee. ll che significa che i collegamenti cadranno che i genitori non riusciranno a lavorare e che i bambini seguiranno malamente le lezioni. inoltre con i bambini c’è un’altra difficoltà.

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Ma la Dad sostituisce davvero la scuola? Pare di no

Riusciranno a seguire le lezioni senza avere la costante assistenza di un adulto che corregge i loro errori, o la postura sulla sedia, e che riesce a capire al volo la loro difficoltà? No, alle elementari non riescono, specie per i piccoli è molto difficile. Le madri e i padri devono lavorare, non possono contemporaneamente seguire i bambini che li chiamano tutte le volte che c’è un problema con la connessione o con l’esecuzione di un compito. La grande preoccupazione dei genitori è che i bambini non riescano ad imparare abbastanza e che questo ponga un punto interrogativo sul loro futuro.

“Sicuramente con la dad è come se i bambini avessero perso un anno di scuola nel 2020. Ora rischiano di perdere anche il 2021” mi ha detto una mamma quando si parlava di un possibile ritorno alla zona rossa in Lombrdia con la chiusura simultanea di tutte le scuole.

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Noi abbiamo seguito le regole

“Noi abbiamo seguito le regole” è il testo scritto sul lenzuolo davanti alla scuola elementare di Ossona, nello stesso posto in cui lo scorso anno ce ne era appeso un altro che recitava “Andrà tutto bene”. Tutti hanno seguito le regole e vedono questa chiusura, come quella dei ristoranti e dei bar, come una punizione ingiusta. Le regole imposte, come le mascherine, il distanziamento sociale, provare la febbre tutte le mattine, l’autoisolamento fiduciario e quello obbligatorio, avrebbero dovuto mettere al riparo dal contagio e dal rischio di tornare a far lezione in Dad, almeno per i bambini più piccoli. Invece non è stato così perchè ci si è ritrovati nuovamente in zona rossa.

Cosa non ha funzionato? Possibile che in un anno non si sia riusciti a fare nulla ed essere oggi ancora punto e a capo? Per quale motivo chi sta bene e segue le regole per non infettarsi deve comportarsi come se fosse infetto? Sono le domande che si pongono un po’ tutti.

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dad,didattica a distanza. Alcune spine della Dad. (didattica a distanza) - 15/03/2021
Il cancello della scuola elementare di via Litta, dove lo scorso anno c’era un lenzuolo con un arcobaleno e con scritto “Andrà tutto bene”

In un altro caso un genitore mi ha detto che “una sola cosa abbiamo capito di questo virus. Non se ne andrà. Dobbiamo conviverci, e possiamo imparare a conviverci solo se la si smette di aprire e chiudere. Con tutte le precauzioni ma dobbiamo tornare a fare una vita normale.”
Concludo prendendo ad esempio la frase critta sul secondo lenzuolo che riporta una richiesta:
“La scuola non si chiude con nessun colore”.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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