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Ci siamo. Lombardia in zona rossa da domani mattina. Qui posto l’elenco delle regole da seguire a partire da lunedì 15 marzo 2021. Si sapeva che si sarebbe arrivati alla Lombardia in zona rossa, e l’impressione generale è che i lock down non servano a contenere il virus. Finora non sono stati in grado di fermare i contagi. Negli ultimi giorni le forze dell’ordine hanno fatto di tutto per limitare gli assembramenti.
Per tutta questa settimana le piazze di Ossona sono state frequentatissime. Da una parte i più giovani dall’altra i più anziani. Si sono tutti radunati coscientemente senza mascherine in ogni posto dove c’era una parvenza di vita sociale. Assembramento. La parola oggi è terribile, ed è quella cosa che fino al 2019 evitavamo il più possibile. Ci dava fastidio viaggiare sui treni affollati, ci rendeva nervosi entrare in un bar con troppa gente all’interno, se c’era troppa gente al supermercato si rimandava la spesa. Ora che invece si tenta di limitare la circolazione del virus chiedendo di evitare di trovarsi insieme, ecco che tutti sentono un estremo bisogno di stretto contatto umano.
Ci sono gli assembramenti degli altri, e c’è il nostro diritto di vivere la vita. Odiavamo le file alla cassa del supermercato e ora le pretendiamo ben distanziate fuori da negozi e uffici. Il problema non è la coerenza o l’incoerenza delle prescrizioni da seguire per limitare le possibilità del virus di circolare. Ciò che ci rende davvero nervosi, inviperiti è la parola giusta, è la sensazione che ci sia qualcuno che si diverte mentre noi soffriamo.
Gli assembramenti sono davvero pericolosi. Si rischia la vita se si prende il Covid19, e per prenderlo bisogna che si realizzino le condizioni per il passaggio del virus da una persona all’altra. La prima condizione è la vicinanza, il contatto umano, il sentire sulla pelle il fiato dell’altro.
Cambiamo il nostro modo di vedere le cose. Quando le forze dell’ordine invitano a disperdersi, stanno in realtà salvando delle vite. Quando danno multe amministrative tentano di far capire al portafoglio quello cui il cervello non arriva. Quando il vicino di casa segnala un assembramento, o una festa lo fa per il tuo bene, non perchè è invidioso.
Gli anziani in piazza senza mascherina devono essere salvaguardati da loro stessi, e anche i giovani che poverini non ce la fanno più a restare fermi, vanno capiti ma aiutati. Ho come l’impressione che se si applicasse questo modo di pensare agli assembramenti, il periodo di Zona Rossa che ci aspetta nelle prossime settimane sarà meno duro e saremo anche meno inviperiti con il prossimo
Articolo aggiornato il 14/03/2021 23:08