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Quella di mercoledì 10 marzo 2021 è stata una manifestazione pacifica dei genitori dei bambini della primaria corbettese “La Favorita” contro la DaD (Didattica a Distanza). Armati di cartelloni realizzati dai bambini che frequentano le scuole elementari statali di Corbetta, hanno ribadito l’inutilità della modalità di didattica a fronte della diffusione del contagio da Covid 19.
“Noi le regole le abbiamo rispettate”; “La DaD non è scuola! I bambini meritano rispetto!”. “La scuola Sì ma non cosi” sono solo alcuni degli slogan dei cartelli colorati appesi sui cancelli di accesso secondario all’istituto. A fare da eco la rabbia e la delusione di genitori e bambini. E proprio quest’ultimi, quando hanno appreso la notizia della DaD che sarebbe cominciata da un giorno all’altro e senza preavviso, si sono messi a piangere per paura di ripiombare nell’incubo vissuto nel 2020: un tempo sospeso, senza certezze, senza il diritto di vivere l’infanzia.
Ma cosa ne pensano i grandi? “Noi le regole le abbiamo rispettate: mascherine, controllo della temperatura all’ingresso, igienizzazione delle mani, distanziamento, restrizioni nelle attività che implicano l’uso di spazi comuni (intervalli, mensa ecc). Tanto che le scuole, soprattutto quelle corbettesi, non mostrano numeri preoccupanti o significativi a livello di contagi. Allora perché bloccare tutto? – commentano i genitori – Il Vero problema è ciò che succede fuori dalle scuole ed è visibile ogni giorno, ovunque. I ragazzi escono anche con la DaD e sono spesso i più grandi ad assembrarsi, a non usare le mascherine o a tenerle calate, a non rispettare le regole. Invece, ancora una volta, si è colpito e punito i più piccoli e chi le regole le ha rispettate”.
Il problema resta poi quello dei trasporti. “Come troviamo una soluzione per restare a casa a seguire i nostri figli in DaD abbiamo trovato una soluzione per i trasporti – proseguono i genitori – Dall’inizio dell’anno gli ingressi sono scaglionati e vengono fatti su più luoghi diversi. Quindi ci vengono a dire che il problema sono i trasporti?”. Gli ingressi restano quello tradizionale davanti alla piazzetta Suor Michelina e quello che permette l’accesso dalla zona della nuova palestra comunale.
“I bambini sono stanchi di questa modalità, gli insegnanti sono stanchi! I bambini si stanno spegnendo!” accusano i genitori che sottolineano quanto la scuola non significhi solo incentivo di uscire, crescita nel socializzare di persona, facilità di apprendimento rispetto alla DaD ma anche un’attività motoria che è essenziale nell’infanzia.
Cosa chiedono i genitori? Che chi decide per la DaD si ravveda a fronte dei dati epidemiologici legati alle scuole nello specifico del territorio e Comune nel quale si trova l’istituto, nonché a fronte dei dati epidemiologici riferiti alla frequenza di quello specifico istituto.
Articolo aggiornato il 10/03/2021 19:33