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Milano. 2 ragazzine violentate da 3 sudamericani ora arrestati. La notizia è datata perchè la polizia locale di Milano, che ha eseguito le indagini, la ha resa nota solo oggi, quasi un mese dopo che l’operazione si è conclusa.
In ogni caso si tratta di un grande successo del Nucleo Tutela Donne e Minori dell’Unità investigazioni e prevenzione della Polizia Locale di Milano che lo scorso 1 febbraio 2021 ha arrestato e consegnato alla giustizia 3 sudamericani.
Si tratta di J.A.P.O. di 24 anni, C.A.C.G. di 33 anni e E.T.S.C. di 60 anni. Sono accusati di aver violentato 2 ragazze di circa 14 anni, dopo averle ubriacate e, in un caso, per aver realizzato e poi diffuso dei video pedopornografici. Le indagini sono state coordinate dalla PM Francesca Gentilini, sostituto procuratore del V Dipartimento guidato dal Procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella.
L’indagine e poi gli arresti sono iniziati dalla segnalazione inviata dal Soccorso violenza sessuale e domestica della Clinica Mangiagalli di Milano alla Procura lo scorso 4 dicembre. Una ragazza di 14 anni, accompagnata dalla madre, si era presentata riferendo di aver subito abusi sessuali quello stesso giorno da parte del 24enne, che conosceva, e del 33enne.
Al mattino la ragazzina aveva appuntamento in zona Bignami con J.A.P.O. Avrebbero dovuto incontrarsi anche con altri amici, secondo quanto lui le aveva riferito il giorno precedente. All’appuntamento, però, c’erano solo C.A.C.G. e J.A.P.O. I 2 e la ragazzina, dopo aver acquistato alcolici in un supermercato, l’avevano convinta a seguirli in uno scantinato.
Dopo aver bevuto un primo bicchiere di alcool, la 14enne non si è sentita bene, ma è stata costretta dai 2 adulti a continuare a bere in attesa, come da loro assicurato, che arrivassero altri amici. Dopo aver bevuto altri due bicchieri, però, la ragazza ha avuto un mancamento e quando ha riaperto un attimo gli occhi si è accorta che il conoscente la stava molestando, ma non è riuscita a respingerlo poiché troppo debole.
Svenuta nuovamente, si era risvegliata qualche ora dopo in un’auto, sul sedile posteriore con i pantaloni abbassati e il trentatreenne a fianco continuava a metterle le mani addosso. Riaddormentatasi nuovamente, la ragazza si è poi svegliata completamente intorno alle 16:30, si è fatta restituire il cellulare che le avevano tolto e riaccompagnare a casa. Nel tardo pomeriggio, al rientro della madre, la 14enne le ha raccontato quanto accaduto durante la giornata. La madre la ha quindi accompagnata al Pronto Soccorso.
Tramite delle intercettazioni telefoniche e l’analisi dei collegamenti dei cellulari alle celle telefoniche si sono trovate subito numerose prove che a carico dei 2 primi arrestati e dimostrare l’assoluta attendibilità della vittima. Le indagini sono continuate e con l’ascolto dei testimoni, diretti e indiretti, è stata identificata anche un’altra ragazzina che J.A.P.O. aveva violentato nel marzo 2020, stavolta insieme al 60enne E.T.S.C., entrambi conosciuti dalla vittima. In questo caso, J.A.P.O. ha anche realizzato e poi diffuso dei video della violenza sessuale commessa mentre la bambina era svenuta, a causa delle quantità di alcol assunte.
Articolo aggiornato il 19/08/2022 21:17