Il Parco di via Meroni intitolato alle vittime delle Foibe. La cerimonia a Corbetta
Da mercoledì 10 febbraio 2021, il parco di via Meroni (angolo via La Marmora) ha finalmente una identità. L’amministrazione comunale ha infatti deciso di intitolarlo ai “Martiri Giuliani e Dalmati delle Foibe”. Ciò è avvenuto proprio nella data in cui l’Italia intera celebra il giorno del Ricordo. Il ricordo non solo di tante vittime innocenti ma anche della tragedia umana che segnò l’esodo di un popolo allora rinnegato dalla propria patria e perseguitato dal regime di Tito.
Il complesso verde ingloba l’area giochi, un campetto verde solitamente usato come campo da gioco libero per il calcio dei più piccoli e un’area cani. Si trova in una posizione strategica in quanto meta dei tanti piccoli iscritti all’asilo “Collodi” di Corbetta. A due vie parallele si trova anche l’uscita della scuola primaria paritaria “Santa Gianna Beretta Molla” che fa parte dell’Istituto dei Padri Somaschi di Corbetta. E’ dunque frequentato da giovani, giovanissimi e dai genitori e nonni che li accompagnano. Da ora in poi, la targa inaugurata proprio nel mezzo dell’area giochi, servirà a far ricordare il passato, la storia che è anche quella Magentina. Non a caso, diversi commercianti e piccoli industriali della zona trovarono una casa qui da noi e contribuirono a dare benessere proprio al Magentino.
“Mi compiaccio che sia stata accolta la proposta di Fratelli d’Italia, fatta diversi anni fa – ha aggiunto Umberto Maerna dirigente nazionale FdI – Ci siamo battuti affinché questa tragedia venga ricordata alle nuove generazioni e stiamo finalmente vedendo che un po’ ovunque ci sono inaugurazioni di questo tipo E’ doveroso ricordare i martiri, la sofferenza e l’esodo di centinaia e centinaia di persone”.
Un segno duraturo
“Quella di oggi è una giornata importante che si aspettava da tempo perché mette in luce una pagina della nostra storia che è stata strappata e che non tutti vogliono ricordare. Noi invece abbiamo voluto farlo – ha premesso il sindaco Marco Ballarini – Su proposta di Stefano Scazzosi, referente del Circolo FdI di Corbetta, abbiamo detto che a Corbetta doveva esserci un segno tangibile di questa tragedia e abbiamo trasformato questa volontà in realtà, in un segno concreto che rimarrà visibile a tutti e in special modo ai giovani e alle generazioni che si susseguiranno al parco”. All’inaugurazione hanno infatti preso parte, oltre al primo cittadino, anche: Alessio Urbano e Gabriele Introini ma anche l’onorevole Paola Frassinetti e diversi altri esponenti di Fratelli d’Italia quali l’ingegner Umberto Maerna in qualità di dirigente nazionale FdI, Stefano Scazzosi referente del Circolo FdI di Corbetta e Stefania Bonfiglio capogruppo di FdI Magenta. Tra le presenze anche la Lega Nord di Corbetta e la Protezione civile.
Un bouquet tricolore per le vittime
“Siamo felici dell’inaugurazione di questo parco ai martiri delle Foibe – spiega Riccardo Grittini della Lega Nord di Corbetta, che per commemorare chi perdette la vita ha deposto sotto la targa un bouquet di rose con tonalità che rimandano al tricolore della bandiera italiana – Già nel 2016 avevano presentato in consiglio comunale una mozione per intitolare una via o un parco a quella che è stata una tragedia nazionale. Allora fu votata all’unanimità e siamo contenti che oggi abbia trovato una sua realtà in un posto frequentato dalle future generazioni di cittadini”. Luciano Piroli, segretario della Lega Nord, ha aggiunto che: “Vogliamo ricordare allora come oggi che le guerre sono disgrazie, non hanno un colore politico così come le vittime dei conflitti. Le guerre sono solo disfatte”.
A scuola quasi non se ne parla: pulizia etnica
A dirlo è stata l’onorevole Paola Frassinetti, che è oltretutto vice presidente della VII Commissione Istruzione alla Camera dei Deputati. “Abbiamo fatto un’interrogazione al Ministero dell’Istruzione sul fatto che questo capitolo di storia viene spesso bypassato nelle nostre scuole – ha sottolineato – Ci è stato risposto che non è possibile il controllo capillare su questo aspetto e allora viene da sperare che la risposta non sia un paravento per non ricordare quella che è stata di fatto una pulizia etnica. Ancora oggi dobbiamo lottare contro il negazionismo e contro chi vuole giustificare. Contro chi scrive libri che vogliono alterare la realtà e che fanno capo a scrittori-personaggi che si sono fatti ritrarre in foto con il pugno alzato”.
Insomma, un intervento esplicito, schietto che si è andato a sommare ad altri provenienti da altri personaggi politici presenti alla cerimonia e che si possono racchiudere in un unico pensiero: vittime sono vittime, di qualunque regime si stia parlando; la pulizia etnica non ha colore o nazione così come il negazionismo va sempre condannato, da qualunque frangia arrivi. A darne tesimonianza intal senso è stato l’esulo Claudio Giraldi, dell’Unione Istriani. Troverete la sua testimonianza nella pagine di Trezzano sul Naviglio, dove vive.
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