A Zibido San Giacomo il party esclusivo dell’anno: 50 candeline per il Dottor Gigi Iocca nella location più innovativa!
È tutto pronto per l’evento più esclusivo di fine anno! Domani, 24 novembre, la palestra FitActive di Zibido San Giacomo
Settimo Milanese. Vi racconto una storia di bullismo e di cyberbullismo. Ha preso dei medicinali e poi ha tentato di gettarsi dal balcone, in preda alla disperazione derivata dagli attacchi di alcuni bulli. E’ stata salvata in tempo, si trova in ospedale già da qualche giorno. E’ chiusa in una stanza che ha le finestre e la porta sigillate, nell’attesa di smaltire i medicinali.
Lei ha 16 anni, abita con la famiglia nei dintorni di Settimo Milanese, ma frequenta la scuola superiore a Milano. E’ una ragazzina carina, ha tanta voglia di studiare, come tante che si affacciano alla vita e promettono di diventare donne in gamba. Il viso simpatico e gli occhi dallo sguardo dolce, intelligente e vivace, la si può immaginare pronta al sorriso e alla risata. E tutto quanto saprete ora di lei. perchè non sorride più. Contro di lei si è scatenato l’inferno del bullismo e del cyberbullismo, quello cattivo, che mira a distruggere. Un bullismo e un cyber bullismo che non è riuscita ancora ad affrontare, nonostante al dad.
Le persecuzioni durano da molto tempo. La scuola è stata avvisata, ma l’intervento, se c’è stato, è stato inutile. CI sono diverse denunce che hanno colpito i bulli e le loro famiglie, ma non sono riuscite a fermare i bulli. Anzi, non potendo più perseguitarla di persona, quando è iniziata la Dad, la didattica a distanza, per i ragazzi delle superiori, hanno iniziato a perseguitarla via internet. i sistemi sono quelli noti, nomignoli, prese in giro, imbrogli, ragazzi che si fingono amici per poi tradire pubblicamente la fiducia accordata.
Attraverso il finto anonimato garantito da internet, complice la solitudine che già vivono i ragazzi nei tempi del covid,19, l’hanno spinta a compiere un gesto estremo che, per fortuna e grazie alla prontezza dei genitori, non ha avuto un esito disastroso.
Le forze dell’ordine si spera arriveranno all’identificazione di chi ha utilizzato internet per gli atti di bullismo e che debba rispondere della sua responsabilità, insieme ai suoi familiari che non lo hanno controllato.
Articolo aggiornato il 19/01/2021 13:51