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A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Roma. Vaccine day. Un comunicato stampa dello Stato Maggiore della Difesa, dipartimento pubblica informazione e comunicazione ci informa che “il 26 dicembre 9.750 dosi del vaccino Pfizer giungeranno presso l’ospedale Spallanzani di Roma.”
Poi continua dicendo che “Relativamente a questa attività le Forze Armate forniranno il contributo richiesto, prelevando le dosi dei vaccini per distribuirle in tutte le altre Regioni e consentire all’intero Paese di partecipare al Vaccine day europeo del 27 dicembre.”
Alcune volte trovo difficile fare la giornalista perchè vorrei raccontare una notizia, ma il carattere di straordinarietà che la crea, forse non è quello che si aspetta chi ha scritto il comunicato stampa. Mi capita, ad esempio, che mi siano fornite informazioni che non posso scrivere perchè è chiaro che il collega che me le ha inviate ha scritto una sciocchezza. Se la scrivessi darei una notizia falsa, o metterei in ridicolo il collega, quindi sorvolo e aspetto la correzione dell’errore, se arriva.
Anche quando è arrivato il comunicato dello Stato Maggiore delle Forze Armate, ho avuto la tentazione di sorvolare. Le Forze armate italiane sono formate da persone intelligenti e professionali, quindi ho pensato che nel comunicato stampa ci fosse un errore e che per il vaccine day al numero di dosi che l’esercito distribuirà tra il 26 e il 27 dicembre mancassero almeno un paio di zeri in fondo.
Ho letto e riletto il comunicato stampa, ma lo stile asciutto mi ha suggerito un’altra interpretazione. Le dosi da distribuire fra tutte le regioni sono davvero 9750, meno 500 a Regione e sono solo per partecipare simbolicamente al Vaccine day europeo. E’ una scatoletta a regione, non c’è nemmeno una dose per ogni ospedale con reparto Covid 19. Meno di una goccia nel mare, inutile persino a livello dimostrativo, ma qualcuno, là nei ministeri di Roma ha deciso di usare le Forze Armate, di far decollare dei costosi aerei militari e di mettere in movimento un costosissimo sistema di collegamento, per distribuire dei campioncini del vaccino contro il covid 19 in tutte le regioni italiane.
Forse è in imbarazzo anche chi è nella catena di comando che ha generato il comunicato stampa inviato. E’ un militare, non si esprime e fa quanto richiesto, ma forse si sente un po’ un come un Rider delle consegne in bicicletta. “Consegnamo velocemente tutto quello che sta in uno zaino”.
Chi paga le tasse ha però il diritto di incavolarsi, e di chiedere con forza di prendere a calci nel sedere chi utilizza le Forze Armate per distribuire in lungo e in largo sacchettini contenenti meno dosi di vaccino anti Covid 19 di una promozione di campioncini di cosmetici. Il nome “vaccine day europeo” già suona falso come un soldo di tolla, persino più del “vaffan day” dei m5s degli albori.
Articolo aggiornato il 22/12/2020 23:10