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La partigiana Giulia Re si è spenta dopo una vita spesa per la libertà. Il ricordo di Roberto Cenati, Presidente dell’Anpi provinciale di Milano.
“Ci ha lasciato ieri la partigiana Giulia Re (classe 1926). Di famiglia antifascista Giulia nasce a Milano in via degli Etruschi. Il padre, tornitore alla fabbrica Brown Boveri era iscritto al Partito Comunista. La mamma Adele, era molto attiva nella Resistenza ed era in stretto contatto con Emma Gessati, responsabile dei Gruppi di Difesa della Donna di Calvairate.
Nel 1944, Giulia appena diciottenne, agisce come staffetta partigiana, invia messaggi segreti e diffonde centinaia di volantini contro il regime nazifascista.
Una sera era insieme al marito in un cinema di Viale Umbria. Nella borsa aveva più di 200 volantini che avrebbe dovuto diffondere. All’uscita vi fu una retata dei nazifascisti. Gli uomini vennero separati dalle donne e si formarono subito due lunghe file. Giulia non si separò dal marito, impiegato alla Cassa di Risparmio delle Province Lombarde. Il marito fu riconosciuto da un fascista e lasciato passare con la moglie.
Giulia riuscì così miracolosamente a scampare da un sicuro arresto. Il 10 agosto 1944 Giulia era in piazzale Loreto e rimase, come tantissimi milanesi, inorridita di fronte allo scempio dei corpi dei 15 Martiri fucilati all’alba da un plotone fascista della Muti, per ordine del capitano della Gestapo Theodor Saevecke.
Giulia, Presidente Onoraria dell’Anpi di Calvairate, ha ricevuto nel 2015 il diploma e la medaglia di partigiana da parte del Ministero della Difesa.
Di quel terribile periodo vissuto durante la guerra e il fascismo Giulia disse: “Era una realtà che ci faceva sentire prigionieri, ma c’era in noi una gran voglia di vivere e di cambiare il mondo”.
Era la stessa voglia di vivere e di cambiare il mondo per la quale tanti giovani e meno giovani hanno combattuto per tutti noi.
Articolo aggiornato il 19/12/2020 20:25