Lettera a Giuseppe Conte. “Non puoi impedirci di vedere i nostri cari e poi dirci che possiamo andare dal fiorista”
Oggi, nella casella della Redazione di Co Notizie News ZOOM, è arrivata una lettera indirizzata a Giuseppe Conte. E’ di Eleonora, una nostra lettrice. I giornali effettuano anche il servizio pubblico di postini, quando si tratta di dar voce a chi ha diritto ad essere ascoltato ma scarse possibilità di vederselo riconosciuto.
Eleonora è una donna che, insieme al suo compagno Giovanni, sta lottando per mantenere la sua famiglia. Tramite le nostre pagine sta inviando un messaggio al presidente del consiglio Giuseppe Conte. E’ una lettera rappresentativa di quello che molte persone, oggi, in Italia, pensano, e contemporaneamente urlano. Nessuno però li prende, concretamente, in considerazione.
Una voce che deve arrivare lontano
Però, la loro voce arriva poco lontano. Non sfiora neppure le scalinate degli stipendifici dei ministeri romani, quindi penso meriti l’attenzione perlomeno mia e della rete e la pubblico, così com’è, in tutta la sua naturalezza e con tutta la disperazione che ne traspare, nella nostra rubrica delle lettera al direttore
A Giuseppe Conte, da Eleonora
Buongiorno Presidente Giuseppe Conte,
Volevo dire che purtroppo la situazione economica è messa molto male. Abbiamo necessità di lavorare tutti, altrimenti non si va avanti. Anche le aziende ne risentono pesantemente. Il lockdown ha solo peggiorato le cose e, permetta che lo dica apertamente, non va bene. Anche se so che lei non la pensa così, io lo dico lo stesso.
Questo maledetto virus non ci voleva. Spero vivamente non si rifaccia ancora un altro lockdown.
Ridateci la nostra Libertà
Ridateci la nostra libertà. La vita è una sola e va vissuta. Non dobbiamo neanche essere prigionieri e vivere nel terrore psicologico e con la paura di fare ogni cosa, anche la più banale. Non è ammissibile privarci degli affetti più cari e poi dirci, ad esempio, che si può andare dal fiorista e parrucchiere. Se una persona ha difficoltà economiche, non gliene frega nulla del fiorista. Non è una cosa indispensabile…ce ne sono ben altre.
Natale e le festività sono ormai vicine
Natale e le festività sono oramai vicine. Mi auguro almeno in queste occasioni ci si possa riunire , ritrovare, rivedere. La Pasqua è già stata pessima, almeno il Natale sia un attimo migliore. Non credo che a lei, Signor Presidente Giuseppe Conte, avrebbe fatto piacere passare la Pasqua come l’hanno passata il resto degli italiani. Potersi vedere solo in videochiamata, direi che è aldilà dell’osceno! Non è vita questa! E’ condannare a morte le persone, ucciderle. Basta! Non se ne può più di tutto questo. Libertà, Libertà! Date il lavoro alla gente. Spero abbia modo di leggere la mia lettera, signor Presidente. E spero anche in un futuro migliore. Saluti. Eleonora
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