Cassinetta di Lugagnano

Polpette avvelenate? I cassinettesi denunciano alle autorità un sospettato

Nei giorni scorsi sono state rinvenute delle polpette avvelenate, “tipo esche” per animali in via Trento e nelle vie limitrofe, a Cassinetta. I pezzi di carne sono stati lasciati per strada e a volte gettati nel cortile di abitazioni private e, forse non a caso, di residenti che possiedono un gatto o che se ne prendono regolarmente cura.

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Questo fatto, unitamente ad accesi diverbi verbali avvenuti con un uomo (che nel borgo risiede da tempo) proprio in tema gatti/animali domestici, ma anche a fronte di cartelli minatori appesi sui cancelli delle abitazioni prese di mira con i bocconi sospetti, hanno creato allarme.

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Chi ha gettato le polpette avvelenate? La palla passa agli investigatori

I residenti sostengono di aver riconosciuto lo stile calligrafico dell’anonimo che li ha appesi e li riconducono alla persona che ha oltretutto gettato le polpette avvelenate nelle abitazioni o abbandonate per strada. Gli abitanti hanno così contattato la Guardia Forestale e i Carabinieri Forestali, facendo il nome di quello che loro ritengono essere il fautore dei gesti.

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Caso delle polpette avvelenate. I Carabinieri in via Trento, a Cassinetta

Spetterà ora alle forze dell’ordine indagare e capire se il sospettato è effettivamente l’autore dei gesti vili o se è estraneo ai fatti. Nel frattempo a Cassinetta c’è timore persino di uscire di casa. La persona che ci ha contattati infatti, ci ha scritto che: “Ho paura ad uscire di casa perché mi sono ribellato ai continui insulti e minacce di una persona violenta e perché difendo la vita dei gatti”.

Il cartello offensivo

Contro chi ama i gatti

E poi spunta un cartello scritto in corsivo da anonimi e appeso sulla cancellata di una delle villette in cui sono stati ritrovati i bocconi incriminati. Un cartello con una calligrafia un po’ particolare e con diversi errori di ortografia: “I gatari sono pegio dei maiali sporchi. Sono cresciuti in una stalla dietro al culo delle pecore e credano di essere civili perche sono iinalfabeti”.

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Bocconi killer gettati nel cortile delle villette

Sospetti o qualcosa di più? In più di una persona ci ha dato la sua testimonianza scritta riconducendo i loro sospetti a un uomo. Ci è stato fatto anche il nome di questo individuo ed è stato descritto da chi ci ha fornito la sua testimonianza scritta in tempi diversi come un personaggio violento, che in passato ha già aggredito anche delle persone e non solo verbalmente, che è già stato segnalato alle forze dell’ordine per reati che includevano anche animali. Fino a prova contraria, tuttavia, non si può che parlare di dubbi, di accuse da parte dei residenti e di accesi scontri verbali che sono stati visti da tutti anche nei pressi della banca del borgo.

Uno dei bocconi sospetti sulla pubblica via

Di nuovo c’è che i residenti hanno contattato la Guardia Forestale di Cassinetta, che li ha rimandati a quella di Magenta; ma anche che il boccone sospetto è stato consegnato ai Carabinieri unitamente ai cartelli ritrovati. Tutt’attorno il timore di chi ha gatti e animali domestici nel tenerli anche solo in cortile, ma anche il timore di chi ha bambini piccoli che potrebbero anche solo afferrare uno di questi bocconi lasciati sulla pubblica via.

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Bocconi killer anche a Legnano

Proprio in questi giorni, ad esempio, sono stati rinvenuti a Legnano dei bocconi-killer nell’area cani, con all’interno pezzi di metallo affilati che potrebbero finire nelle manine anche di un bambino. Non si sa mai, quindi, cosa si potrebbe celare all’interno delle polpette che all’apparenza appaiono morbide. C’è infine l’attrito tra vicini che è sfociato ora in un’indagine che condurranno le forze dell’ordine.

Moria di gatti anche in passato

Anche in passato, nel 2011 e nel 2014 e anche nel 2015, a Cassinetta, si sono verificate morie di gatti, e di polli, che avevano lasciato ben più di un sospetto e che addirittura erano state collegate a dei riti pagani. Gatti, prevalentemente neri, erano stati ritrovati senza vita e senza segni visibili di ferite di arma bianca o da fuoco lungo il tratto dell’Alzaia che va dalle prime ville storiche al ponte sul Naviglio Grande. Parevano addormentati.

Narcotizzati prima di essere uccisi? Avvelenati? C’è da dire che in quella zona c’erano diversi gatti e non era raro che fossero di colore nero. Oltretutto se ne erano trovati morti anche di pezzati e di rossi. Ora ci si chiede: coincidenza o qualcosa di più?

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Articolo aggiornato il 16/11/2020 23:01

Alessandra Gornati

Mi piace leggere, mi piace scrivere, ma amo la privacy. Vivo in un piccolo Comune, e questo mi condiziona. Si potrebbe dire che amo parlare di quello che capita agli altri, ma se parlano di me, mi sembra di mettermi in mostra e sono in imbarazzo. Pensa a me come ad una donna timida e invisibile, senza misteri ma molto ricca nell'anima. Quello che do al mondo, lo do con le mie parole.

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Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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