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L’aeroporto di Taranto Grottaglie (Puglia) diventerà lo spazioporto nazionale italiano. Da qui partiranno satelliti per la telefonia e navicelle commerciali dirette nello spazio, verso basi spaziali, orbite e, chissà, anche altri pianeti.
Si potrebbe anche dire che dopo il monopattino elettrico e i banchi a rotelle, il governo italiano ha deciso che in emergenza sanitaria Covid 19 è anche assolutamente necessario finanziare il regolamento per la costruzione di uno Spazioporto. Non lo dico io, ma l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) che ieri pomeriggio ha reso noto quanto discusso e approvato nell’ultimo consiglio di amministrazione, tenutosi lo scorso 21 ottobre.
Duante la riunioni e è infatti stato approvato il “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli spazioporti”. La notizia è stata commentata dal Presidente dell’Enac Nicola Zaccheo: “Si tratta di un evento di grande rilevanza in quanto l’Italia è il primo Paese europeo a dotarsi di un regolamento per realizzare e gestire uno spazioporto sul proprio territorio nazionale. È un passo fondamentale per avviare questo importante e strategico nuovo segmento dell’aviazione civile che consentirà nel prossimo futuro di effettuare voli suborbitali commerciali dal nostro Paese”.
Il comunicato diramato dall’Enac rende anche noto che con l’adozione del Regolamento si potrà dare inizio al processo che consentirà di utilizzare lo scalo di Taranto Grottaglie anche come spazioporto nazionale, secondo quanto prescritto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti con decreto n. 250 del 2019, e arricchire l’offerta infrastrutturale nazionale nell’ottica di una strategia di sviluppo dell’intero sistema dell’aviazione.
Il Regolamento rientra nella più ampia regolazione delle attività commerciali suborbitali,
che include, tra l’altro, le operazioni di volo e i servizi di navigazione aerea, ed è
essenziale per consentire al Paese di realizzare un accesso autonomo allo spazio, in
attuazione delle strategie governative in materia di space economy. La regolazione delle attività commerciali stratosferiche e suborbitali è assolta dall’ENAC sulla base delle proprie competenze e degli orientamenti previsti dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti con il decreto n. 354 del 2017.
“Il Regolamento è stato sviluppato con il contributo dei più importanti soggetti pubblici e privati e ha ricevuto un notevole consenso in fase di consultazione pubblica e contiene molte innovazioni regolamentari, con particolare attenzione alla sicurezza delle operazioni e alla tutela del territorio”, scrivono ancora dall’Enac. In pratica ci dice che c’è stato un finanziamento compiuto con denaro pubblico per effettuare il regolamento che darà il via ai lavori ( altri soldi pubblici) alla costruzione dello spazioporto di Taranto. Chissà se lassù varanno le regole del lock down…
Articolo aggiornato il 24/10/2020 18:53