A Rho la scuola dà forfait. Settimana a orario ridotto dalle 7.55 alle 9.40
L’organizzazione e la gestione della scuola dell’obbligo, si sa, è un compito dello Stato che deve fornire gli insegnanti e pagarli. Il ministero dell’istruzione però quest’anno non ce la ha fatta. All’inizio delle lezioni molte cattedre, quest’anno, sono scoperte. Mancano troppi insegnanti e i presidi degli istituti scolastici comprensivi, come quello di Rho, sono costretti a diminuire gli orari di lezione.
I presidi non hanno infatti nessun modo di cooptare supplenti e garantire così il diritto allo studio sin dal primo giorno di scuola. Ecco cosa abbiamo trovato sulla situazione rhodese.
Tutti si occupano dalla questione dei banchi. E’ vero, i banchi con le rotelle, e anche altre tipologie di soluzioni proposte dallo Stato per una nuova normalità, si sono trasformati in spreco di denaro e in un enorme flop organizzativo. La soluzione era semplice e senza problemi. Un bambino a banco invece di 2 e si concedevano ai Comuni i finanziamenti necessari per sopperire alle mancanze di banchi. Con la scelta di entrare direttamente nella gestione di ciò che non gli compete, il ministero dell’istruzione ha compiuto un disastro. Ora ne parlano tutti, e sembra il problema principale. Invece, il vero problema è quello della mancanza di Insegnanti.
A Rho a scuola dalle 7.55 alle 9.40
Nel caso di Rho la scuola ha dato forfairt, il preside si è arreso e ha diminuito, nella scuola primaria di secondo grado, cioè alle scuole medie, l’orario di frequenza. Impossibile tenere i ragazzi a scuola senza sorveglianza, nelle condizioni in cui siamo.
Paradossale la situazione delle seconda e terza D che questa settimana andranno a scuola solo dalle 7.55 alle 9.40, per la gioia dei genitori che lavorano e della istruzione dei ragazzi che si sta trasformando in una immane perdita di tempo.
Lasciati soli dalla scuola alle superiori
Alle superiori la situazione non è migliore. Sono arrivate alla redazione numerose lamentele da parte delle famiglie degli studenti milanesi che raccontato che, oltre alla mancanza di docenti, ci sono problemi anche nella didattica a distanza, che continua perchè il Comune di Milano non ha trovato abbastanza aule per gli studenti. In un caso, l’insegnante di italiano ha comunicato ai suoi studenti via email un codice errato per entrare nella videochat della lezione, e poi è sparita. Non si è collegata nè ha dato altre istruzioni correttive ai ragazzi. Chi sarà segnato assente, in questo caso? Oppure va chiamato “chi l’ha visto?”
I presidi, ci dicono, stanno facendo ogni cosa nelle loro possibilità per garantire al tutti il diritto allo studio sin dal primo giorno di scuola, ma è un’impresa disperata. Da voi, nelle scuole dei vostri figli, come funziona? Scrivetelo a redazione@cronacaossona.com, pubblicheremo i vostri casi.
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