Una lettera alla madre di mio figlio
Oggi vi pubblico la lettera alla madre di un bambino. La ha scritta il padre del piccolo Y. Da quando mi dedico a raccontare le storie dei bambini in difficoltà a causa della giustizia ho scoperto un mondo nuovo, pieno di incredibile mancanza di buon senso, di vendette e di decisioni strane da parte di giudici onorari e togati, assistenti sociali, avvocati, psicologi, ctu e ctp, che tengono conto di tutto, meno che dei bambini e del loro benessere. Ho incontrato un papà che vive in val d’Aosta, fra i monti e che è anche una guida alpina. Sta lottando per evitare a suo figlio di 5 anni di diventare un pendolare.
La storia è quella di sempre
Si tenta di costruire una famiglia, si ha un bambino, però la storia d’amore non funziona e qualche anno dopo ci si lascia. Alcune volte in modo burrascoso, altre in modo più ragionevole, ma per i bambini è sempre un trauma. Nel caso di E. abbiamo un giudice ordinario che ha ricoverato una bambina in una comunità pur di imporre a modo suo, di forza, il diritto alla bigenitorialità qui invece abbiamo una psicologa che suppone di poter soddisfare il diritto alla bigenitorialità facendo viaggiare su e giù per l’Italia a colpi di 1000 km a volta, un bambino di 5 anni e suo padre.
A 5 anni dovrà, una volta al mese, effettuare un viaggio di 1000 km all’ andata e 1000 km al ritorno per vedere il papà , o dovrà essere il papà a perdere una settimana di lavoro al mese per stare con suo figlio a 1000 km da casa sua e del bambino
Infatti Y è un bambino nato e cresciuto in Val d’ Aosta, e si ritrova in questa strana situazione perchè la mamma, originaria della provincia di Salerno, ha deciso di tornare a vivere nella casa dei suoi genitori, portandolo con sè. Il bambino è in affidamento congiunto, è nato e cresciuto in val d’Aosta. Questa donna non ha un lavoro, a Salerno, mentre in val d’Aosta ha una casa e più possibilità di guadagno. Questa che vi propongo è la lettera aperta che il papà del piccolo Y. invia alla madre di suo figlio.
Lettera aperta alla madre di mio figlio
Ciao.
Ho appreso ieri dal tuo avvocato che non hai accettato la proposta che ti feci e cioè che per il bene del bambino non ti trasferisci, teniamo Y. una settimana per uno secondo i suoi desideri (di nostro figlio che più volte ci ha chiesto), mantenimento diretto dividendo le spese a metà, aprire un conto intestato a nostro figlio sul quale depositiamo 125 euro a testa al mese e, per creare un ambiente famigliare per Y. usare una casa soltanto dove saremo noi genitori ad alternarsi.
A quanto pare tu preferisci creare un disagio perenne al mio bambino solamente per il tuo benessere.
Ho anche appreso sempre dal tuo avvocato che vorresti partire domenica 30 agosto.
Anche se non sono assolutamente d’accordo che mio figlio subisca questa violenza e non sono assolutamente d’accordo con la sentenza del giudice e della perizia di una superficialità disarmante volta a fare i tuoi interessi e non quelli del mio bambino fornita dalla psicologa A. S. , ti comunico in anticipo a quello che ti scriverà il mio avvocato, che domani (domenica 30 agosto) accompagnerò io mio figlio a F. In provincia di Salerno.
Così che potrò vedere l’appartamento dove hai preparato la stanza di Y. e visitare la scuola dell’infanzia dove nostro figlio andrà, potrai farmi conoscere le maestre, perché vista la tua volontà del trasferimento immediato, avrai sicuramente organizzato al meglio la vita di mio figlio.
Arriveremo a F. lunedì mattina e solamente in tua presenza ti consegnerò nostro figlio .
Ti avverto a priori che debbo partire da F. per tornare ad Aosta al più tardi lunedì sera per motivi di lavoro.
Stasera, quando mi darai orario e luogo dove devo accompagnare mio figlio per la sua festa di addio dai suoi amichetti, vorrei i documenti di Y.
Se hai bisogno che ti aiuti a portare un pò di roba per il trasloco, visto che ho il furgone sono a disposizione. Ciao a stasera. MP a. GUIDA ALPINA
In attesa di vedere cosa succede
Attendo qualche ora, per vedere come finirà, poi vi racconterò gli altri particolari di questa altra storia di bambini cui le istituzioni riescono a rovinare la vita.
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