Storia e CulturaRegioni

Trovati resti umani nella grotta Ciota Ciara a Borgosesia

Borgosesia, Vercelli. Un osso occipitale (parte della porzione posteriore del cranio) ed un secondo incisivo inferiore probabilmente appartenente ad un individuo adulto di età giovane sono stati ritrovati nella grotta Ciota Ciara, a Borgosesia. Ulteriori ricerche hanno portato al ritrovamento di altri due denti umani: un canino e un molare inferiore. Le ricerche continuano nella speranza di poter ricostruire cosa è successo e cosa si nasconde nella Grotta Ciota Ciara.

Annunci

I resti dell’uomo di Neanderthal di Borgosesia sono fra i più antichi al mondo

Di certo si tratta di qualcosa di estremamente interessante perchè quei resti umani hanno ben 300mila anni e appartengono all’Uomo di Neanderthal. Durante la campagna di scavo del 2019 nella grotta Ciota Ciara erano stati rinvenuti per la prima volta dei resti umani appartenenti all’Uomo di Neanderthal, estremamente rari per questo periodo. I resti sono ancora in corso di studio con delle tecnologie avanzate. Si cerca di imparare qualcosa del nostro passato.

Annunci

grotta ciota ciara,borgosesia. Trovati resti umani nella grotta Ciota Ciara a Borgosesia - 16/08/2020

Quando furono scoperti avevano suscitato un incredibile interesse, sia del pubblico sia della comunità scientifica perché, oltre ad essere estremamente ben conservati, rappresentano alcuni dei reperti in assoluto più antichi di Homo neanderthalensis. Quest’anno, negli stessi livelli stratigrafici in cui erano stati trovati i resti umani nel 2019, sono stati trovati gli altri due denti umani.

Annunci

Grotta Ciota Ciara: uno di denti di 300mila anni fa ritrovato  Borgosesia

A chi si devono le importanti scoperte della Grotta Ciota Ciara Borgosesia

Gli scavi sistematici della Grotta Ciota Ciara (Borgosesia, VC) diretti dall’Università degli Studi di Ferrara, Dipartimento Studi Umanistici, in concessione dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli sono giunti alla loro dodicesima edizione.

Ogni anno, grazie alla collaborazione con il Comune di Borgosesia (che assieme all’Università di Ferrara finanzia le ricerche), con l’Ente Gestione Aree Protette della Valle Sesia, con il Museo di Archeologia e Paleontologia “Carlo Conti” di Borgosesia e con i membri dell’ex Gruppo Archeologico e Speleologico di Borgosesia, ricercatori e studenti conducono una campagna di scavo di un mese nella grotta.

Annunci

Per conoscere meglio la grotta Ciota Ciara ecco il sito internet in cui si descrivono gli scavi.
Quest’anno, negli stessi livelli stratigrafici in cui erano stati trovati i resti umani nel 2019, sono stati trovati altri due denti umani: un canino e un molare inferiore. Questi nuovi resti fanno della grotta Ciota Ciara un incredibile sito che, grazie agli studi condotti e che continueranno durante tutto l’anno permetteranno di apportare nuovi e fondamentali elementi alla storia evolutiva della nostra specie.

E’ anche questione di sapere chi siamo e da dove arriviamo

Grazie agli studi e alle analisi condotte nel corso di questi 12 anni, sappiamo che la Grotta Ciota Ciara è un sito fondamentale per la ricostruzione del popolamento preistorico dell’Italia del Nord Ovest in quanto si tratta dell’unico sito, in quest’area, ben documentato e in fase di scavo sistematico e portante tracce così antiche dell’occupazione preistoriche.

Annunci

Tap gym scarica da goolge play

Il monte Fenera

Le ricerche effettuate dal 2009 dall’Università di Ferrara, grazie all’approccio multidisciplinare e alla collaborazione con molti istituti di ricerca italiani e internazionali, hanno permesso di delineare un quadro molto interessante inerente la ricostruzione del modo di vita dell’Uomo preistorico che ha frequentato le grotte del Monte Fenera durante le prime fasi del Paleolitico medio.

Si tratta del periodo che si estende da 300 mila anni fa fino a circa 35.000 anni fa e durante il quale, in Europa, sono state presenti due specie: Homo heidelbergensis e Homo neanderthalensis.

I dati emersi dallo scavo paleolitico permettono di affermare che la grotta sia stata utilizzata in una prima fase solo come rifugio durante la caccia e successivamente per delle occupazioni più lunghe, probabilmente stagionali e articolate per poi finire con un’ultima occupazione di breve durata.

Gli animali di quel periodo nel vercellese. Cervi, cinghiali, camosci e rinoceronti. E poi orsi e lupi, e anche pantere, leoni, linci, tassi e e martore

L’Uomo preistorico ha sfruttato principalmente le rocce locali per la produzione di strumenti e ha cacciato le specie presenti nell’area come il cervo, il cinghiale, il camoscio e il rinoceronte. Ha inoltre deprezzato alcune carcasse di orso, anche se è difficile dire se l’orso era cacciato attivamente o ucciso durante il letargo, e di lupo per il recupero delle pellicce.

In alcuni casi ha raccolto delle materie prime di migliore qualità più distante dal sito ed ha portato alla Grotta Ciota Ciara strumenti già confezionati, i cui margini sono stati ravvivati all’occorrenza all’interno della grotta.

La ricostruzione dell’ambiente al momento dell’occupazione preistorica, fatta grazie all’analisi dei denti dei micromammiferi (piccoli roditori), ha permesso di stabilire come il clima fosse temperato, con un incremento dell’aridità ed un abbassamento delle temperature nei livelli più bassi.

Oltre alle specie presenti grazie all’apporto umano all’interno della grotta, sono stati rinvenuti anche i resti di altri carnivori come la pantera, il leone, la lince, il lupo, il tasso e la martora; specie che hanno probabilmente occupato la grotta nei periodi in cui l’uomo non era presente.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.
Avatar photo

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

Commenti, repliche e rettifiche. Scrivi qui quello che hai da dire.