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Stati Uniti. La notizia arriva dal programma del Crisis Response Facebook. Almeno 20 giovani sono state ferite e almeno una è morta durante una sparatoria avvenuta poche ore fa, domenica notte alle 00.20, ora degli Stati Uniti, nella capitale politica americana. Alcuni giovani avevano organizzato un rave party in strada, nel quartiere di Greenway, a Washington D.C., tra la 33rd St. e Dubois Place, nonostante le regole per il contrasto alla diffusione della pandemia vieti gli assembramenti.
Durante la festa, alcune persone hanno iniziato a sparare tra la folla. Nella confusione alcuni giovani sono rimasti feriti e si trovano in ospedale in condizioni gravi. Altri ragazzi hanno ferite più leggere. Un giovane è morto.
Sui profili social degli statunitensi sono apparsi messaggi che danno una visione più chiara della situazione. “Dopo aver fatto smettere i poliziotti di spararci e ucciderci, dobbiamo fermare noi stessi di spararci e ucciderci fra noi?”.
Ancora un’altro post. ” E’ triste a dirsi ma non sono sorpresa che sia successo. Mettere insieme un sacco di alcol, la marijuana e una folla di giovani porta ad un disastro preanunciato. La festa avrebbe dovuto essere smantellata alla prima avvisaglia. I funzionari della città e il metropolitan PD hanno calato le brache. Tutto questo avrebbe potuto essere evitato e un giovane non avrebbe perso la vita e nessuno sarebbe stato ferito. Le mie condoglianze alla famiglia del morto e l’augurio di una piena guarigione per tutti i feriti”
La sparatoria è stata riportata come una delle calamità del Crisis Response Facebook, organizzato da Facebook, un programma per cui chi è in una zona colpita da una calamità naturale o durante un atto di terrorismo, o in qualche altra emergenza può avvisare di essere in salvo, oppure può avvisare di essere in pericolo, oppure può indicare che persone che conosce, o dei parenti, si trovano in quella zona.
E’ insomma, una specie di appello online, che oltrettutto si occupa di dare visibilità a tutti gli immensi “casini” che capitano nel mondo. Può infatti crollare una montagna, ma qualcuno ch eha una connessione e può aprire uan pagina Facebook lo si trova sempre. Il programma si attiva da solo. Quando avviene una calamità ogni persona che Facebook ha geolocalizzato nella zona riceve una notifica di Facebook, in cui può dire se è in salvo o se ha bisogno di aiuto.
Articolo aggiornato il 09/08/2020 20:52