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La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno dato esecuzione ieri a Milano ad un sequestro del valore di 3 milioni di euro.Il sequestro è stato a carico di B.S., avvocato del foro di Milano, condannata nel 2018 per avere riciclato su dei conti correnti elvetici i proventi illeciti del boss di camorra Vincenzo Guida, e nei confronti di G.R., suo compagno e convivente, pluricondannato per reati societari e tributari.
Ieri, la Divisione Anticrimine della Questura di Milano e la Guardia di Finanza hanno eseguito congiuntamente 2 decreti di sequestro, sulle basi delle leggi antimafia, emessi dal Tribunale di Prevenzione, su proposta congiunta del Procuratore Distrettuale Antimafia e del Questore di Milano.Riguardano una storia che giuridicamente si è già conclusa nel 2018 con la condanna, in via definitiva, a 6 anni per B.S., avvocato del foro di Milano, e a 2 anni e 4 mesi per il suo compagno G.R. per riciclaggio ed evasione fiscale.
Oggi il primo dirigente della polizia di stato, Alessandra Simone durante una conferenza stampa congiunta con il tenente tenente Federico Giombetti della Guardia di finanza, ha chiarito alcuni elementi del sequestro.
Le forze dell’ordine, come si può ascoltare nel video, cn un lavoro di ricerca certosino sono riusciti a dimostrare la provenienza illecita di circa 3 milioni di euro, e dell’acquisto di un immobile, situato nel centro di Milano, del valore di almeno un milione di euro.B.S. si era occupata di organizzare dei sofisticati sistemi di ripulitura dei guadagni illeciti del bos della camorra Vincenzo Guida. Per dimostrare la leicità del denaro utilizzava alcuni conti bancari di istituti bancari che si trovano in Svizzera.
Vincenzo Guida era promotore di un gruppo criminale affiliato alla camorra napoletana,al gruppo chiamato la “Nuova famiglia”, e si occupava di usura su larga scala. Lo strozzino era poi stato arrestato ma il giro che aveva messo in piedi aveva preso il nome di “Banca della camorra” tanto era ramificato e dalle cifre importanti. “su quei conti svizzeri sono passati svariati milioni di euro” ha detto il . Talmente tanti che non è possibile immaginare che siano il frutto dell’attività lecita e dei risparmi di una sola vita.
Nel 1992, prima di questo episodio, l’avvocato era stata coinvolta in un altra operazione della DDA di Milano. L’operazione Liotro si era occupata dell’omicidio del pregiudicato Salvatore Forciniti. La donna era poi stata coinvolta anche in altri procedimenti penali sempre a causa dei suoi rapporti con il clan di Vincenzo Guida, ma erano finiti con assoluzioni per insufficienza di prove.
G.R., compagno e convivente di B.S., è stato condannato in via definitiva per bancarotta fraudolenta e reati tributari. Si era specializzato nel pilotaggio dei fallimenti delle proprie società, che emettevano fatture false per operazioni inesistenti, non versavano contributi ai dipendenti e non pagavano le tasse. Intestava quote delle società a prestanome o a cittadini extracomunitari senza fissa dimora, per ostacolare il più possibile le iniziative dell’amministrazione finanziaria.
Questo caratteristica è la principale che porta a comprendere che c’è qualcosa di non pulito nella gestione finanziaria. Se il tenore di vita è troppo alto rispetto alla dichiarazione dei redditi, ovviamente i soldi devono essere da qualche parte nascosti al fisco. Cascano tutti proprio su questo particolare. Tendono a dichiarare reddito 0 oppure così basso da poter chiedere dei sussidi, e poi usano automobili di lusso, vanno spesso in ristoranti e locali alla moda, e hanno case da favola.. Le indagini svolte dalla Divisione Anticrimine e dalla Guardia di Finanza hanno rivelato gli ingenti profitti illeciti dei due conviventi grazie ai quali gli stessi hanno condotto un tenore di vita del tutto sproporzionato rispetto ai redditi da loro dichiarati. Perciò hanno richiesto ed ottenuto il sequestro di beni della coppia.
In particolare, sono stati sequestrati 2 conti correnti svizzeri, denominati “Mago Merlino” e “Vedri Investment SA”, riconducibili a B.S., con le relative giacenze e1 immobile di lusso nella zona dell’ Arco della Pace, con cantina e due box auto, riconducibile nella disponibilità di G.R. Il valore complessivo del sequestro è di circa 3 milioni di Euro.
Ora tocca all’avvocato e al suo compagno dimostrare che questi beni sono stati acquistati con denaro di provenienza lecita. Se i due non saranno in grado di dimostrare come li hanno guadagnati, i beni sequestrati si trasformeranno in beni confiscati in base alle leggi antimafia e saranno utilizzati per scopi sociali.
Articolo aggiornato il 18/08/2022 22:50