Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Pensate che ricevere sangue per necessità causata da malattia, operazioni, parto, incidenti, sia una cosa scontata? Oggi è un gesto nobile e per tale motivo gratuito ma, soprattutto i più giovani, sappiano che non sempre è stato così. Donare il sangue era un modo per guadagnare denaro e chi lo riceveva era benestante al punto da potersi comprare anche la sopravvivenza.
Non sempre poi era così facile la trasfusione da donatore a ricevente. Il dono della vita non era da tutti e per tutti. Ora lo è grazie all’Avis ed ecco perchè sono così preziosi i donatori, nobili al punto di meritare in tanti casi, come ci dicono i numeri della sezione corbettese, la nomina di Cavaliere della Repubblica per meriti sociali.
Di estrema importanza sono le donazioni di sangue e plasma soprattutto nei mesi estivi dove gli spostamenti sono maggiori e di conseguenza gli incidenti. SI RICORDA POI CHE E’ GRAZIE AL PLASMA DEI GUARITI CHE SONO STATE SALVATE DIVERSE VITE COLPITE DA COVID-19.
Era la notte del 24 dicembre 1926. A Milano nevicava. Nella casa di una famiglia anonima, modesta, una donna sta per partorire, ma qualcosa non va come dovrebbe andare. Durante le doglie sorgono complicazioni, la donna sta male, il marito ed i parenti cominciano ad agitarsi. La levatrice dice che c’è bisogno di un medico e, fortunatamente, si riesce a trovarne uno disponibile a quell’ora. La donna sta sempre peggio, perde molto sangue. Il medico trova la puerpera in preda ad una violenta emorragia, c’è bisogno di una trasfusione….ma ormai è troppo tardi.
A quei tempi una trasfusione non era un’operazione semplice come oggi, soprattutto bisognava trovare una persona disponibile a dare il proprio sangue e recuperare i soldi per pagare il datore, e a quei tempi il sangue si pagava una cifra enorme e le famiglie che potevano permetterselo erano pochissime.
Al medico non restò che far nascere la bambina ed assistere impotente alla morte della madre. Quel medico era Vittorio Formentano. L’episodio colpì profondamente Vittorio Formentano e lo spinse a creare, per la prima volta in Europa, un gruppo organizzato di donatori volontari, al fine di reperire con tempestività il sangue necessario, effettuare per tempo i controlli necessari e garantire la gratuità della donazione. Nel Settembre 1926, dalle pagine di un quotidiano del pomeriggio,Vittorio Formentano lanciò un appello ed i primi che risposero furono in 17: 16 uomini e una donna, ed è con loro che Formentano pose le prime basi dell’A.V.I.S, costituita ufficialmente il 27 Maggio 1927 a Milano con il motto “Caritas usque ad sanguinem” (carità fino alsangue).
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, negli anni della ricostruzione, il sentimento di solidarietà e fratellanza pervade tutta l’Associazione e nascono sezioni in tutta Italia.
L’atto costitutivo viene redatto il 9 Aprile 1949 e vede il primo consiglio direttivo composto dal Presidente Giovanni Legnani, dai consiglieri Silvestro Magugliani, Angelo Radaelli, Angelo Airaghi, Domenico Colombo e Carlo Negretti, con revisore dei conti Italo Rimonta e direttore sanitario il dott. Lucchelli.
Primo presidente dell’Avis di Corbetta è Giovanni Legnani, in carica dal 1949. La gestione delle attività dell’Associazione era a quei tempi, quasi a livello familiare, non vi era una normativa precisa di riferimento a livello legislativo, ma solo le disposizioni che l’Avis Nazionale emanava per garantire il rispetto delle finalità dell’Associazione. Le raccolte venivano effettuate sia presso l’ospedale di Magenta, sia presso le unità mobili di raccolta che venivano sul territorio.
Nel 1950 l’Avis Nazionale è riconosciuta come Ente Morale e vengono adottati lo Statuto e i Regolamenti per il funzionamento di tutti i livelli associativi: da una gestione familiare si passa ad un maggior livello di responsabilità. Dal 1952 la sede viene situata in piazza del Popolo, in coabitazione con la sezione locale del Club Alpino Italiano, inizialmente al piano primo e successivamente al piano terreno. Ora la sede dell’Avis si trova in via Brera
Per diventare avisino basta essere maggiorenne e pesare almeno 50 chilogrammi ed essere in buona salute. Saranno i medici e l’associazione stessa a definire le condizioni di salute del potenziale donatore e per l’aspirante avisino è un vantaggio personale che dà valore al suo dono: è sempre monitorato dal punto di vista sanitario e può così aiutare gli altri.
L’Avi si trova in via Brera, 35, a Corbetta (MI). Telefono 02.977.7916 nonchè 366.3196618. Mail corbetta.comunale@avis.it Puoi donare il 5×1000 a Avis Corbetta C.F. 90005390159.
Articolo aggiornato il 05/08/2020 15:03