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È ammarata con un leggerissimo ritardo, alle 20,48 (ora italiana) la capsula spaziale Crew Dragon, realizzata da SpaceX. La capsula, rinominata Endeavor dato che entrambi gli astronauti a bordo avevano volato anche sullo space shuttle Endeavor, è la prima navicella americana a portare un equipaggio umano sulla stazione spaziale internazionale dopo la dismissione dello space shuttle.
La missione, demo 2 ha portato gli astronauti veterani dello spazio, Douglas Hurley e Robert Behnken.
La missione per testare i sistemi della navicella è iniziata il 30 maggio del 2020, per poi agganciarsi alla stazione spaziale il 31 maggio 2020.
La missione dell’Endeavor, si è conclusa oggi. dopo il distacco dalla stazione spaziale avvenuto alla 1,35 di questa notte, ora italiana.
Questa missione è la fase conclusiva dei test per dimostrare l’affidabilità del velivolo, lanciato da un Falcon 9 poi rientrato a terra con un atterraggio morbido verticale, prerogativa unica tra i tanti sistemi di lancio ad oggi presenti nel campo missilistico.
L’ammaraggio è avvenuto perfettamente. Alle 19,50 è inizializzata la manovra di rientro, il distacco del modulo di servizio con i pannelli solari serviti durante la missione per caricare le batterie della Dragon,e i motori utilizzati per portare la navicella fino alla stazione spaziale internazionale, e avvenuto invece alle 19,53. Subito dopo la Dragon si è posizionata correttamente per il rientro. Al momento della chiusura del “nosecone” ovvero la punta della navicella che si apre per permettere operazioni come l’aggancio alla stazione spaziale, avvenuto alle 20,16 circa è iniziato il rientro vero e proprio, con l’ormai noto “orbit-burn” ovvero le fiamme prodotte dall’attrito con l’atmosfera e il conseguente blackout delle comunicazioni per la durata di circa 6 minuti.
Dopo il rientro nell’atmosfera, alle 20,42 è stata finalmente avvistata dalle telecamere della Nasa, e alle 20,44 si sono aperti i due paracadute guida, che hanno stabilizzato la navicella e poi dispiegato i tre grandi paracadute alle 20,45 molto simili a quelli delle missioni Apollo, anche se la navicella Dragon dispone di un sistema di atterraggio con dei razzi laterali, che però non sono stati accettati come affidabili per tale operazione dalla Nasa. La dragon infine scesa morbidamente in un’acqua calma e particolarmente tranquilla, dove i mezzi di recupero erano pronti per portare in salvo i due astronauti e per recuperare la navicella, che sarà riutilizzata in un prossimo futuro.
Articolo aggiornato il 03/08/2020 12:51