Doppiatori italiani di film e telefilm. Diremo loro addio?
Da qualche giorno, è possibile notare nei maggiori social network la pubblicità di un software in grado di leggere qualsiasi testo in modo naturale, o più precisamente con voce “non robotica”. Di fatto esistono già programmi in grado di trasformare un testo scritto in parlato, ma il risultato è che in tutti i casi la voce risulta piatta, e per nulla naturale.
Questo programma, dal costo tutto sommato nemmeno troppo elevato, traduce invece tutto ciò che scriviamo in un “parlato” naturale, tanto che si fa veramente fatica a capire che non si tratta di una voce reale. A seconda delle esigenze, ci sono varie voci, come ad esempio femminile, voce di un bambino e persino diverse lingue tra cui anche l’italiano.
Ma non è di questo che vi voglio parlare
Con la sempre maggiore applicazione dell’intelligenza artificiale, i software saranno presto in grado di ingannarci a tal punto da non farci capire se stiamo interagendo con una persona o con una macchina. Ora, pensate a qualcosa del genere, ma applicato al mondo del cinema, ed in particolare, al mondo dei doppiatori italiani.
La vera voce dell’attore, ma in italiano
Spesso diciamo che sarebbe bello sentire recitare nella nostra lingua gli attori dei film stranieri ed in particolare americani. Ad oggi, il sistema di doppiaggio nel nostro paese si avvale di grandi doppiatori italiani, che prestano la propria voce a personaggi altrettanto grandi. Pensiamo allo scomparso Oreste Lionello, doppiatore di Woody Hallen, o a Chiara Colizzi, pressoché sconosciuta come attrice, ma che presta la propria voce ad esempio, a Nicole Kidman.
La tecnologia potrebbe cambiare tutto
Ma se tutta questa professionalità avesse i giorni contati? Se esistesse un programma che, analizzata la voce di un attore o di una attrice e le inflessioni e il carattere in ogni precisa scena, utilizzasse tutto ciò per ricreare digitalmente un doppiaggio in un’altra lingua, con l’esatta medesima voce dell’attore o attrice originale?
C’è chi ci guadagna e c’è chi ci perde
Noi spettatori ci guadagneremmo, così come ci guadagnerebbero i produttori di tale software, ma un’altra professione andrebbe perduta per sempre.
L’intelligenza artificiale potrà in futuro sicuramente fare molti lavori che prima erano svolti da persone, questo è un dato di fatto Lo farà meglio, più velocemente, e senza pause, malattia o qualsiasi altro problema. La categoria degli attori italiani che già nel mondo del cinema e del teatro hanno poche opportunità, perderà un ulteriore campo d’azione, come succederà per gli speaker professionisti a causa di questo nuovo software.
Oltre la voce
In alcuni film è già successo che a causa di eventi inaspettati, si sia dovuto ricorrere alla tecnologia per ricreare un personaggio di un film. Dal film “il Corvo” in poi la tecnologia è evoluta ed evolverà sempre più fino a quando, non faremo più caso al fatto che l’attore o l’attrice di cui stiamo seguendo le gesta sia in carne ossa o pixel e algoritmi.
A noi il pieno controllo della regia
Forse in un prossimo futuro potremo persino decidere con il nostro telecomando, quale attore interpreterà un ruolo. Potremmo diventare registi di un film, cambiando inquadratura, location e tutto quello che vogliamo, utilizzando un software in grado di ricreare tutto il film sostituendo gli elementi da noi scelti. Accade già adesso, con i videogiochi, è solo questione di tempo.
Naturalmente, le versioni originali resteranno sempre tali, qualcuno storcerà il naso come lo storce ora quando guarda un film in bianco e nero colorato digitalmente, ma sarà comunque intrigante vedere film come Agli uomini piacciono le bionde con al posto di Marilyn Monroe, ad esempio, Meg Ryan, ovviamente, prima della plastica facciale che la ha resa irriconoscibile.
Naturalmente tutto ciò sarà applicabile al mondo della musica, con mix di voci e band, che sicuramente farebbero inorridire qualche amante del rock anni ‘80.
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