Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Ormai manca poco, Il lancio del prototipo di quella che potrebbe diventare a tutti gli effetti la prima vera astronave interplanetaria, che può raggiungere Marte potrebbe essere lanciato nei prossimi giorni.
In realtà ad essere lanciata non sarà l’astronave definitiva, e non sarà ne un volo orbitale ne un volo sub-orbitale. Solo pochi metri, per testare motore e serbatoi, ma se il test avrà successo, un altro passo avanti verso la costruzione di questa incredibile nave spaziale sarà stato fatto.
Prima del suo arrivo nel campo dell’esplorazione spaziale eravamo abituati a agenzie governative, pesanti, lente, spesso improduttive a tal punto, da arrivare a sbagliare un progetto (Venture Star) sprecando milioni e milioni di dollari, per poi dover ricominciare tutto da capo.
Con lo sviluppo del razzo Falcon 9 Elon Musk ha collezionato una serie infinita di insuccessi, tanto che molti ritenevano i suoi obiettivi sogni di un plurimiliardario. Ricordiamo che Musk prima di investire nello spazio, ha prima creato Paypal, poi venduta a E-bay. Con quei soldi, investirà poi su società come Tesla, Spacex e Solarcity, ovvero le tre società più importanti delle tante possedute dal ricco imprenditore.
Questa è la frase che viene spesso attribuita ad Elon, e in effetti molti dei suoi lanci sono finiti con un’esplosione. D’altra parte, il tentativo di lanciare un razzo, e poi farlo ri-atterrare in verticale su una piattaforma in mezzo al mare, non era un’operazione facilissima. Infatti, quando dopo molti test, il primo falcon-9 è atterrato perfettamente sulla piattaforma, qualcosa nel vecchio e stantio mondo della missilistica mondiale è cambiato per sempre.
NASA, ESA, Roscosmos, e tutte le agenzie spaziali del globo, hanno sempre utilizzato vettori “usa e getta”, nessuno di essi infatti è mai stato recuperato dopo il lancio, con costi ovviamente molto alti. SpaceX ha rivoluzionato il settore, prima nei lanci commerciali poi, persino con i lanci con equipaggio umano.
Per dimostrare le capacità del suo lanciatore, chiamato Falcon heavy, Elon ha lanciato la propria Tesla verso Marte, rendendo reale la scena di un vecchio film di animazione fantascientifico, dal titolo Heavy Metal. Nelle prime scene del film, un’auto molto simile viene lanciata dallo spazio sulla terra.
Elon Musk va molto oltre, e conquista la NASA, diventando il primo fornitore di servizi per l’agenzia spaziale americana. La navicella Dragon, con due astronauti a bordo, è di fatto la prima navicella privata in grado di trasportare un equipaggio umano verso la stazione spaziale.
Ma ora veniamo al progetto di cui stiamo parlando. Starship sarà il mezzo con cui conquisteremo Marte. Ha una capacità di trasporto impressionante. La Dragon può trasportare al massimo 5-6 persone, Starship ne potrà portare 100. Potrà inoltre trasportare rifornimenti, equipaggiamento e ogni sorta di materiale verso il pianeta rosso, tanto da poter costruire in tempi relativamente brevi una base permanente.
Con grande sorpresa, una versione lunare, o “Moonship” è stata presentata tra i progetti del vicolo che dovrà trasbordare materiale ed astronauti dalla Luna al Lunar gateway, la stazione orbitale lunare che la Nasa assieme ad altre agenzie spaziali internazionali sta progettando.
Le modifiche del progetto iniziale fatte in brevissimo tempo mostrano come questo nuovo mezzo sia versatile rispetto ai vecchi sistemi.
Il sistema è diviso in due stadi. Il primo, denominato super heavy, è di fatto un gigantesco Falcon 9, decollerà e atterra verticalmente, probabilmente su di una gigantesca chiatta simile a quelle già utilizzate per i lanci dei falcon 9.
Il secondo stadio è la Starship, e come abbiamo detto avrà un carico utile di 100 passeggeri oppure 100 tonnellate in orbita bassa, e sarà totalmente riutilizzabile, come se fosse un aereo di linea.
Per andare verso la Luna e verso Marte, invece, sarà necessario effettuare due lanci. Uno con rifornimento di carburante, e uno con il carico (payload) da trasportare. Una volta in orbita, la Starship cargo o passeggeri verrà rifornita dalla Starship adibita a rifornimento carburante, che poi rientrerà con uno spettacolare atterraggio verticale.
A differenza di altri razzi, la Starship, utilizzerà metano come carburante. Questo per rendere possibile il rifornimento su Marte, dove ci sono importanti giacimenti di tale gas, ma non solo. Una volta su Marte, le Starship potrebbero tornare sulla terra, per un regolare avvicendamento del personale della base che sarà costruita, oppure avventurarsi verso il sistema solare esterno. Le lune di Giove, ad esempio.
Siamo a pochi chilometri, anzi dovremmo dire miglia, dal confine con il Messico. Qui non è raro vedere silo di metallo per granaglie, o per il rifornimento idrico, ma qualcosa che assomiglia molto a quei silo, sta per prendere il volo. Gli altri prototipi sono esplosi. Alcuni per difetti delle saldature, altri per una improvvisa perdita, altri ancora per valutare fino a che pressione potevano resistere prima di esplodere. Il carburante viene prima congelato, un sistema criogenico permette di caricare molto più carburante, inoltre, il metallo di cui è fatto il razzo diventa più resistente alle basse temperature.
L’SN6, il prototipo candidato al primo volo, eseguirà alcuni test del motore Raptor, per vedere come si comporta, e poi, il breve volo, quasi un salto, porterà il progetto ad un passo successivo, il primo lancio sub-orbitale. Non si sa bene come andrà a finire, molte parti del prototipo devono essere ancora testate, come ad esempio le gambe pneumatiche che dovrebbero sorreggere il prototipo in fase di atterraggio. Elon Musk ha dichiarato che proprio durante l’atterraggio, questo prototipo potrebbe esplodere, ma ormai lo sappiamo anche noi, non è un test se qualcosa non esplode.
Articolo aggiornato il 01/08/2020 10:39
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😒 "...e poi, il breve volo, quasi un salto, porterà il progetto ad passo successivo" 🧐
Ops.. manca "un" correggo immediatamente,grazie per aver notato l'errore ;-)