Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
L’Aja. Le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie francesi e olandesi, Europol ed Eurojust hanno presentato i risultati ottenuti da una squadra investigativa comune che ha permesso la decriptazione e lo smantellamento della rete del Deep Web Encrochat, largamente utilizzata dai cyber criminali e dalle reti criminali per evitare di essere intercettati e scoperti nelle loro comunicazioni durante l’organizzazione traffici di droga e o di altri delitti.
Negli ultimi mesi, l’indagine congiunta fra le forze dell’ordine di diversi paesi, coordinati e supportati da eurojust, ha consentito di intercettare, condividere e analizzare milioni di messaggi scambiati tra criminali per pianificare reati gravi. Una copiosa parte di questi messaggi sono stati letti dalle forze dell’ordine in tempo reale, alle spalle dei mittenti ignari e hanno portato a sventare alcuni attacchi violenti, attività di corruzione,tentati omicidi e trasporti di droga su larga scala.
Una volta c’erano Thor e i domini onion. Poi è arrivata Encrochat. In mezzo molti altri sistemi per impedire le intercettazioni. Negli ultimi anni una battaglia tecnologica continua a svolgersi quasi silenziosamente. I paesi europei sono stati sempre colpiti diverse volte da gruppi di criminalità organizzata che mettevano in atto i loro traffici utilizzando il deep web. Secondo le polizie di tutti i paesi, la proliferazione tecnologica pone una delle sfide più urgenti alla sicurezza affrontate dalle forze dell’ordine e dalle autorità giudiziarie. L’abuso delle tecnologie di comunicazione crittografate è un facilitatore chiave delle attività criminali.
Se si parla di deep web e di hacker si pensa sempre a personaggi che utilizzano internet per entrare nei computer e violare le comunicazioni di persone oneste, delle vittime innocenti, per rubare i codici di carte di credito e conti correnti. Questa volta le parti si sono rovesciate e sono state le forze dell’ordine che hanno rotto le uova nel paniere ai criminali, hackerando uno dei sistemi di comunicazione criptata più segreti.
Alcuni messaggi intercettati in tempo reale indicavano piani per commettere crimini violenti imminenti e hanno innescato un’azione immediata. Le informazioni ottenute saranno ulteriormente analizzate come una fonte unica. Sarà dato accesso a volumi senza precedenti di nuove prove per affrontare la guerra alle le reti criminali organizzate.
Dal 2017, la Gendarmeria francese e le autorità giudiziarie indagano sugli smartphone che hanno utilizzato lo strumento di comunicazione protetta EncroChat. Hanno iniziato a tenere sotto controllo questo utilizzo dopo aver scoperto che gli smartphone che erano trovati durante operazioni contro gruppi criminali organizzati avevano spesso la app.
Avevano anche scoperto che la società proprietaria di Encrochat operava da dei server che si trovavano in Francia. Alla fine, è stato possibile mettere a punto un dispositivo tecnico che ha permesso la decriptazione della tecnica di crittografia e avere quindi accesso alla corrispondenza degli utenti.
All’inizio del 2020, EncroChat era uno dei maggiori fornitori di comunicazioni digitali crittografate con una percentuale molto elevata di utenti presumibilmente impegnati in attività criminali. Gli hotspot degli utenti erano particolarmente presenti nei paesi di origine e di destinazione per il commercio di cocaina e cannabis, nonché nei centri di riciclaggio di denaro.
Nel 2019, dato l’uso diffuso della metodologia di EncroChat tra le reti criminali internazionali di tutto il mondo, le autorità francesi hanno deciso di aprire un caso presso Eurojust, l’Agenzia dell’UE per la cooperazione in materia di giustizia penale, nei Paesi Bassi. Ulteriori sviluppi nelle indagini hanno portato a organizzare il trattamento dei dati, che è stato acquisito sulla base delle disposizioni del diritto francese e con autorizzazione giudiziaria, attraverso i quadri per la cooperazione giudiziaria e di contrasto internazionale.
I dati sono stati in prima istanza condivisi con i Paesi Bassi, l’Olanda. Eurojust ha promosso la creazione di una squadra investigativa comune (SIC) tra i due paesi e con la partecipazione di Europol, l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria, nell’aprile 2020.
Dal 2018 Europol è attivamente coinvolta nelle indagini, condotte da Francia e Paesi Bassi, relative alla fornitura e all’uso di servizi di comunicazione criptata da parte di gruppi criminali organizzati. Grazie al suo ruolo di centro di informazione e al suo ampio sistema di supporto analitico e tecnico, Europol è stata in grado di creare e fornire una visione unica e globale sulla portata e sul funzionamento del crimine organizzato.
Il sostegno di Europol sin dalle prime fasi di questa SIC comprendeva la promozione e organizzazione della cooperazione internazionale, fornire un ampio supporto analitico e finanziario, le competenze tecniche e una piattaforma sicura per lo scambio di informazioni tra i paesi coinvolti. Un grande team dedicato di Europol ha studiato in tempo reale milioni di messaggi e dati che ha ricevuto dai partner della JIT durante le indagini, ha verificato e analizzato i dati, ha fornito e coordinato con i partner della JIT lo scambio di informazioni con i paesi interessati.
Grazie ai dati e ai messaggi di cui la SIC è venuta a conoscenza, sono state arrestati un gran numero di persone che stavano organizzando reati in paesi che non partecipavano alla squadra investigativa comune, ma che erano particolarmente colpiti dall’uso illegale di questi telefoni da parte di persone attive nella criminalità organizzata, tra cui Regno Unito, Svezia e Norvegia. Molte di queste indagini erano collegate al traffico internazionale di stupefacenti e alle attività criminali violente.
Allo stesso tempo, Europol ha svolto numerose riunioni operative per il coordinamento quotidiano tra le autorità dei partner della SIC e altri paesi, in parte durante i lockdown per il Covid-19. Eurojust ha facilitato intensamente la cooperazione giudiziaria, emettendo ordini di indagine europei. Nel corso dell’indagine, i membri della SIC hanno organizzato cinque riunioni di coordinamento nella sede di Eurojust per riunire tutte le parti interessate in un ambiente sicuro, identificare indagini parallele o collegate, decidere il quadro più adatto per la cooperazione e risolvere potenziali conflitti di giurisdizione.
In Francia l’operazione ha il nome in codice “Emma 95”. Dallo scorso marzo, la Gendarmerie ha istituito una Task Force composta da oltre 60 funzionari e guida le indagini sulla app telefonica crittografata EncroChat sotto la supervisione dei magistrati delle JIRS ( giurisdizione) di Lille.
La Task Force ha monitorato le comunicazioni di migliaia di criminali, portando all’apertura di numerosi procedimenti, però ora la Francia non vuole più condividere le informazioni relative all’indagine Emma 95 né sui risultati ottenuti. Le considerevoli risorse impiegate dimostrano l’importanza di queste indagini e l’importanza attribuita al loro successo in Francia.
In Olanda l’operazione ha il nome in codice “Lemont”. Qui centinaia di investigatori hanno, con l’autorizzazione del magistrato esaminatore, seguito le comunicazioni di migliaia di criminali giorno e notte da quando l’operazione ha iniziato a rivelarsi e ad agire sui dati intercettati streaming. L’indagine criminale è stata condotta da pubblici ministeri del Tribunale olandese e le informazioni sono servite per circa un centinaio di indagini penali in corso.
Finora le indagini hanno portato all’arresto di 60 persone, al sequestro di oltre 10 tonnellate di cocaina, 70 kg di eroina, 12 tonnellate di cannabis, 1 tonnellata e mezza di cristallo meth e 1600 ettolitri di sostanze usate per produrre droga sintetica Hanno inoltre portato allo smantellamento di 19 laboratori d produzione di droghe sintetiche, al sequestro di dozzine di armi da fuoco (automatiche), di costosi orologi e di 25 auto, inclusi veicoli con scomparti nascosti, e quasi 20 milioni di euro in contanti. L’aspettativa per il futuro è che le informazioni saranno utili in almeno 300 indagini. In un certo numero di casi, molto probabilmente ci saranno altri arresti.
L’intercettazione dei messaggi di EncroChat si è conclusa il 13 giugno 2020, quando la società ha capito che un’autorità pubblica era penetrata nella piattaforma e li aveva hackerati. EncroChat ha quindi inviato un avviso a tutti i suoi utenti con il consiglio di buttare via immediatamente i telefoni. Mentre le attività su EncroChat sono state interrotte, questa complessa operazione mostra la portata globale del crimine grave e organizzato e la connettività delle reti criminali che utilizzano tecnologie avanzate per cooperare a livello nazionale e internazionale.
Gli effetti dell’operazione continueranno a risuonare tra gli appartenenti alle organizzazioni criminali per molti anni a venire, dicono da eurojust, pechè le informazioni sono state fornite per centinaia di indagini in corso e, allo stesso tempo, si stanno innescando un numero molto elevato di nuove indagini penali sulla criminalità organizzata attraverso il continente europeo e oltre.
I telefoni EncroChat sono stati presentati ai clienti come garanzia di un perfetto anonimato. Nessun dispositivo o associazione della carta SIM sull’account del cliente, acquisizione in condizioni che garantiscono l’assenza di tracciabilità e perfetta discrezione sia dell’interfaccia crittografata (doppio sistema operativo, l’interfaccia crittografata nascosta così come non rilevabile) e il terminale stesso (rimozione della fotocamera, microfono, GPS e porta USB).
Aveva anche funzioni intese a garantire l ‘”impunità” degli utenti (cancellazione automatica dei messaggi sui terminali dei loro destinatari, codice PIN specifico destinato alla cancellazione immediata di tutti i dati sul dispositivo, cancellazione di tutti i dati in caso di immissioni consecutive di una password errata), funzioni che apparentemente sono state appositamente sviluppate per consentire di cancellare rapidamente i messaggi compromettenti, ad esempio al momento dell’arresto da parte della polizia. Inoltre, il rivenditore / helpdesk potrebbe cancellare il dispositivo a distanza.
EncroChat ha venduto i cryptoteleponi, al costo di circa 1 000 EUR ciascuno, su scala internazionale e ha offerto abbonamenti con una copertura mondiale, al costo di 1.500 EUR per un periodo di sei mesi, con supporto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
Anche in Italia, alcune volte ci si è imbattuti in indagini in cui le forze dell’ordine hanno visto sparire i messaggi e altro dai telefonini sequestrati, sotto i loro occhi, da remoto. Inoltre ci si è accorti che ultimamente, anche se l’Italia non era parte del famoso Sic che ha ottenuto le informazioni dai criptotelefoni di Encrochat, ci sono stati alcuni grossi colpi “di fortuna” da parte delle forze dell’ordine che potrebbero derivare dalla conoscenza di alcune intercettazioni avute tramite l’hackeraggio di Encrochat. Chissà, forse fra qualche giorno forse ne sapremo di più
Articolo aggiornato il 21/12/2021 15:56