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A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
La notizia che si rincorre oggi su tutti i giornali riguarda la decisione del governo Conte di concedere un bonus da 1200 euro ai nonni baby sitter. Quelli che, nel periodo del lock-down per l’emergenza Covid 19 e di chiusura delle scuole, hanno curato e assistito i nipotini.
Molti si sono indignati. Io lo trovo giusto. Se hanno dato il bonus baby sitter a chi ha trovato la baby sitter per i propri figli, giustamente anche i nonni baby sitter, che hanno effettuato lo stesso servizio, hanno diritto ad ottenere la stessa cifra a bambino,che sia o meno un nipotino. La parentela con l’assistito non può essere una discriminante per il servizio svolto.
Faccio quindi notare che le Case di Riposo sono chiuse e che gli anziani, i disabili e le famiglie che ne hanno bisogno dei loro servizi, si sono trovate ad impazzire nella ricerca di chi si occupasse dei loro cari ammalati e anziani mentre loro sono al lavoro. Perchè, se anche è difficile, ma possibile, trovare una baby sitter per dei bambini nel periodo del lock-down, è assolutamente infernale trovare badanti qualificate per i nonni, specialmente se c’è la necessità di fare il servizio di notte, o se sono disabili psichici.
Case di riposo, centri diurni e tutti i servizi per gli anziani e per i disabili, così come i servizi educativi per i bambini, sono stati sospesi e lo sono ancora adesso. Solo che i centri estivi hanno riaperto le attività, i centri diurni e le case di riposo invece no. Nelle case di riposo vige oltrettutto la regola del “chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori”. Non c’è più possibilità di ricovero e la centrale unica per i ricoveri nelle Rsa è chiusa, ferma, inutilizzabile.
Non saprei bene dire se sia più pericoloso, per un anziano delicato, e che soffre di demenza senile o di Alzhaimer restare in una Casa di Riposo con il rischio di prendere il Covid 19 e senza mai vedere i propri cari, o essere assistito di notte da una nuora che di giorno lavora e la notte non dorme, perchè si deve alzare per accompagnare l’anziano o il disabile in bagno, o fargli compagnia perchè fa caldo o perchè ha l’insonnia, o anche perchè va cambiato il pannolone, il catetere, la flebo, o regolato l’ossigeno.
Chi si è trovato ad assistere gli anziani e i disabili in famiglia durante il periodo di lock-down avrebbe diritto ad un risarcimento pari a quello che sarebbe costato se avesse avuto la fortuna di trovare una baby sitter per i nonni. Sono, a dire poco, 1500 euro al mese, per la sola notte. Il servizio completo di assistenza a domicilio, usato seguendo le regole del lavoro, pagando contributi ferie, e straordinari, calcolato sulle 24 ore, costa una media, in Lombardia, di 3.500 euro al mese nette.
Se lo fa nuora, o la figlia, o qualche altro parente, è gratis per la famiglia. Anzi in realtà non è gratis. Rappresenta comunque un costo, perchè la nuora non riesce a lavorare, e guadagnare, e nel contempo assistere i nonni. Quindi, come per i nonni baby sitter con i nipotini, le nuore ( o i figli, o i genitori) avrebbero diritto ad un risarcimento governativo che segue la stessa linea di pensiero del bonus baby sitter.
Eppure questo aspetto dell’assistenza non è stato minimamente preso in considerazione. Le famiglie sono state lasciate sole a prendersi cura degli anziani e dei disabili senza che nessuno ancora abbia pensato a risarcirle, almeno in parte, del gravissimo danno economico che stanno sopportando. L’allargamento del bonus nonni baby sitter anche ai baby sitter dei nonni sarebbe doveroso.
Articolo aggiornato il 29/06/2020 15:26