Quartiere Tessera. All’alba operazione Deja vù. La Squadra mobile trova 100mila euro nel muro. Arrestati di nuovo i Cianella
Cesano Boscone, quartiere Tessera. Il popolare e popoloso quartiere dell’hinterland milanese è stato svegliato questa mattina all’alba dall’epilogo di una operazione della squadra mobile di Milano. Operazione Deja vù è il nome dato dagli investigatori all’attività che ha portato all’arresto di Daniele e Stefano Cianella, già ampiamente conosciuti nell’ambito dello spaccio della droga al quartiere Tessera. In tutto sono state fermate 8 persone su indicazione dei giudici della DDA ( Direzione distrettuale Antimafia) in applicazione di ordini di custodia cautelare emessi dal GIP.
Arresti e sequestri
Oggi 4 persone sono state portate in carcere,in custodia cautelare. 2 persone sono agli arresti domiciliari e altre 2 hanno l’obbligo di dimora e contemporaneamente l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. E’ stato eseguito il sequestro preventivo di un immobile e due autovetture. Durante la perquisizione dell’appartamento di Daniele Cianella gli agenti della sezione antidroga hanno trovato i 100 mila euro in contanti, un jammer, una macchina contasoldi e degli appunti manoscritti.
Durante gli arresti e la perquisizioni gli uomini della squadra mobile di Milano hanno trovato un altro muri che nascondeva denaro. 100 mila euro infilati in un vano mobile ricavato in una parete. L’ accusa nei confronti degli arrestati è quella di essere parte di una associazione a delinquere, con varie responsabilità, che gestiva il mercato dello spaccio di stupefacenti al quartiere Tessera. Questa mattina, verso le 7, sono stati sequestrati un immobile, due autoveicoli e circa 100 mila euro in contanti,
I particolari dell’indagine
La Polizia di Stato parla chiaramente di una un’associazione per delinquere finalizzata alla gestione della piazza di spaccio del quartiere “Tessera” di Cesano Boscone e che gestiva in modo esclusivo l’attività di spaccio nel cosiddetto “quadrilatero” di Cesano Boscone. Al vertice dell’organizzazione c’erano i fratelli Daniele e Stefano Cianella, già conosciuti dalle forze dell’ordine. Organizzazione criminale che che questa mattina gli agenti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile, ha disarticolato.
Una pioggia di cocaina
Una vera nuova mafia, quella dei fratelli Cianella: controllo capillare del territorio, luoghi specifici di incontri per le trattative, locali per lo stoccaggio dello stupefacente e per il frazionamento in dosi, cessioni continue nell’intera giornata e difesa del territorio nel caso di ingerenze di altri spacciatori. L’organizzazione era strutturata in modo da commercializzare nella piazza di spaccio una media di 7 kg. al mese di cocaina.
Le indagini dell’antidroga
Lo scorso 4 luglio 2019, i poliziotti arrestarono lo spacciatore ed il custode dello stupefacente. In quella circostanza il primo, Angelo Bux, un idraulico dipendente dell’azienda Metropolitana Milanese s.p.a, fu trovato in possesso nella propria abitazione, in Via Gramsci numeri pari, e in un box di Via Vespucci n. 23, di circa 890 gr. lordi di cocaina, circa 1 kg. lordo di marijuana, circa 34 gr. lordi di hashish, vario materiale da confezionamento e 9.650 euro in contanti. Dell’arresto dell’idraulico e del meccanico ne avevamo già parlato, nel momento in cui avvennero. Trovate l’articolo a questo link.
Via Gramsci
L’appartamento nel palazzone bianco in cui abitava Angelo Bux era il cosiddetto “luogo di spacchettamento e confezionamento in dosi” della sostanza stupefacente mentre il box era il luogo di detenzione della sostanza da passare al taglio. Entrambi i luoghi rappresentavano il “magazzino secondario” dell’organizzazione criminale. Il punto dello spaccio e degli scambi era sempre lì, in via Gramsci 19, dove lo scorso anno anche i carabinieri avevano trovato uno spacciatore.
Via Vespucci
Poco dopo, in un’altra occasione i poliziotti della Sezione Antidroga hanno arrestato un secondo custode della sostanza stupefacente, Carmine Urcioli, meccanico dipendente dell’ATM. All’interno di una cantina di sua proprietà, ubicata nella stessa area box di Via Vespucci n. 23, aveva circa 4,4 kg. lordi di cocaina, un pistola modello XDM calibro 9×21 e varie munizioni da arma corta e arma lunga. La cantina dell’Urcioli era il Magazzino principale dell’organizzazione criminale. Qui erano custoditi i quantitativi più grossi di stupefacenti e le armi.
Il video delle operazioni
La banda aveva anche organizzato un pattugliamento continuo del quartiere che segnalava l’arrivo delle Forze dell’Ordine e la presenza di spacciatoti non affiliati all’organizzazione. Dalle intercettazioni di alcuni dialoghi tra gli indagati è risaltato tutto il potere di intimidazione che i fratelli Stefanoe Daniele Ciannella avevano nei confronti di chi aveva intenzione di spacciare al quartiere Tessera
Il video diffuso dalla polizia di Stato mostra cessioni e pattugliamento della banda in via Gramsci. Mentre gli spacciatori pattugliavano a terra, droni ed elicotteri della polizia li riprendevano dall’alto.
La Delinquenza al Quartiere Tessera? Vecchia storia
Il quartiere Tessera Cesano Boscone è stato sin dalla sua costruzione, alla fine degli ani 60, teatro di vari episodi di delinquenza ed è anche uno dei luoghi dove negli anni ’70 i governo italiano mandò al confino diversi appartenenti alle famiglie della mafia. Li chiamavano domicili coatti. Chi fra quelle persone è ancora vivo sfiora gli 80 anni e vive ancora al quartiere Tessera. Oggi i loro “nipotini ” sembrano aver seguito le orme della famiglia. Stessi metodi, stesso tentativo di controllare il territorio, stesse intimidazioni, e stessi tentativi di creare luoghi dove la legge è solo la loro, anche se si è in un mondo completamente cambiato.
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