Basso comasco. Operazioni di contrasto al traffico di stupefacenti
Como. Cadorago e il basso comasco sono sotto l’assedio del traffico di stupefacenti. Ecco la cronaca di un week end di operazioni della Squadra Mobile di Milano, ma in cui anche la Guardia Nazionale ha fatto la sua parte nei boschi del Lura, martoriati dallo spaccio e dalla delinquenza che la droga si porta sempre dietro, come sintomo del degrado dei luoghi e delle persone che genera.
Indagini e arresti importanti, con un sequestro di 450 kg di stupefacenti e di armi, e 4 arresti sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile della polizia di Stato di Milano. Anche i volontari della Guardia Nazionale, in convenzione con il Comune e la polizia locale, fanno egregiamente la loro parte nella continua prevenzione e nel contrasto allo spaccio nelle due stazioni ferroviarie e nelle immediate vicinanze. Una convenzione con il Comune di Cadorago nata sotto il segno della volontà dei cittadini di liberarsi di droga, drogati, spacciatori e di riprendersi la vivibilità dei boschi e del loro Comune.
I volontari della Guardia Nazionale del distaccamento di Como mi hanno inviato le foto della loro ultima operazione avvenuta il 31 maggio. In una radura, non lontano dalla stazione ferroviaria, una quindicina di persone si erano insediate, improvvisando un accampamento con tanto di fuoco, tende, cartoni e attrezzature per preparare e vendere le dosi di droga. In quei posti puoi trovare di tutto: dalla Marijuana alla cocaina e all’eroina, quando gli spacciatori sono lasciati fare indisturbati. In una breve intervista, le Guardie ci hanno raccontano cosa è successo domenica 31 maggio.
Dalla Guardia Nazionale
“Domenica c’erano almeno 15 persone a Cadorago in un’area dedicata da tempo allo spaccio di droga, nei boschi del parco del Lura. L’area è attrezzata con tutto, fuochi, bilancini, tenda, tutto ovviamente abusivo, e almeno 2 spacciatori (un nordafricano e un italiano) indaffaratissimi con lo smartphone per i necessari rapporti con i clienti. Al nostro arrivo, fuggi fuggi generale ovviamente, però non è facile orizzontarsi in quella ragnatela di sentieri e molti si sono trovati in un vicolo cieco dove li abbiamo raggiunti. Donne, uomini, ragazzi, alcuni dalla Svizzera, altri da Lecco o Bergamo. ” raccontano dalla Guardia nazionale.
“La cosa che li infastidisce di più è la bodycam delle guardie. Sanno che se vengono ripresi i loro volti finiscono poi nel database delle forze dell’ordine. Pochi di loro, ovviamente, indossano mascherine e guanti e delle norme sugli assembramenti va da sé che se ne fregano.
Comunque, tutti sono stati segnalati alla polizia locale come consumatori di stupefacenti e la cosa creerà problemi per la patente di guida di qualcuno. Di chi ancora ce l’ha, intendo.”
“L’attività di contrasto allo spaccio nella bassa comasca è una lotta serrata: tutti i giorni le forze dell’ordine sono presenti, spesso anche in borghese, nei vasti boschi del comasco che sono troppo grandi per essere controllati tutti, eppure si colgono risultati importanti. Anche la Guardia Nazionale fa la sua parte e dobbiamo proteggerci con giubbotti antitaglio, caschi con visiera, mascherine, termoscanner. Ma la nostra presenza ormai è diventata temuta, gli spacciatori e i consumatori di stupefacenti hanno imparato che non gli diamo tregua.”
Chi frequenta quei posti si fa con tutto quello che trova e, per procurarsi la roba, ruba e spaccia a sua volta. Il lavoro dei volontari della Guardia Nazionale è un certosino e giornaliero rompere le uova agli spacciatori. Lo scorso 31 maggio 2 Guardie sono piombate nella radura, mettendo in fuga la quindicina fra spacciatori e tossicomani che vi si erano radunati. Sul terreno hanno lasciato merce, bilancini e altro materiale per il confezionamento
L’operazione della Squadra mobile di Milano. Sequestrati 450 kg di stupefacenti a Fenegro
Quasi contemporaneamente è arrivata la notizia che solo due giorni prima, il 29 maggio, la squadra mobile della Questura di Milano aveva perquisito l’abitazione di Xihuljano Prifti di 35 anni, albanese e residente a Cadorago che era stato segnalato come spacciatore di un vari generi di stupefacenti. Durante la perquisizione, nel frigorifero, i poliziotti hanno trovato circa 40 gr. di cocaina già divisi in ovuli, 3 panetti di hashish di circa 100 gr. l’uno, con impresso il marchio “PP”, 39 grammi. di marijuana, diversi grami di sostanza per il taglio della droga ed un bilancino. Xihuljano Prifti è stato quindi arrestato.
Le indagini della polizia di stato hanno portato a scoprire che Prifti aveva da poco incontrato Antonio Valenzisi, 56 anni, residente a Cadorago (CO). Un incontro che ha insospettito gli agenti della squadra mobile che hanno descritto Valenzisi come già conosciuto “ per il reato di associazione di stampo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti”. “Fu indicato da più collaboratori di giustizia, nella nota indagine “La Notte dei Fiori di San Vito”, come appartenente alla locale della ‘ndrangheta che si è stabilita a Mariano Comense.” hanno accertato dalla questura.
La notte dei fiori di San Vito
“La notte dei fiori di san Vito” fu una delle maggiori operazioni delle forze dell’ordine, contro le locali della ‘ndrangheta che si erano installate in Brianza. E’ avvenuta 26 anni fa, nel giugno del 1994, e portò all’arresto di circa 500 persone e allo smantellamento della ‘ndrina dei Mazzaferro che operava nel basso comasco e nel zona di Cantù.
Le perquisizioni
Essendo già conosciuto dalla squadra mobile, Antonio Valenzisi era tenuto sotto controllo. Lo hanno visto entrare alla “4.20 solutions srl”. Si tratta di un’azienda che si trova a Fenegrò (CO) e che vende “cannabis light”. Lunedì 1 giugno scorso la Squadra Mobile milanese ha organizzato un controllo sia nell’abitazione di Valenzisi sia nella ditta di Fenegrò.
A casa di Valenzisi droga e pistole dalla matricola abrasa
Nell’abitazione di Antonio Valenzisi c’erano 3 panetti di hashish dello stesso tipo e marchio sequestrati a Xihuljano Prifti, 10 grammi di cocaina, 80 grammi di. marijuana e due involucri di cellophane vuoti, delle dimensioni di circa 1 kg, con tracce di presunta marijuana, due bilancini e la somma di contante di 3.600 euro. Valenzisi aveva le chiavi di un box di Cadorago in cui sono state trovate 2 pistole con la matricola abrasa e relativo munizionamento, una munita di silenziatore, ed oltre 200 proiettili. Cosa avrà voluto farci?
La 4.20 solutions srl
Quando gli uomini della squadra mobile sono entrati nell’ azienda, i gestori, un albanese 35enne residente a Lurago Marinone, Ferdinand Kekaj, e Alessio Barone, 39 anni, cittadino svizzero residente a Sorengo (Ch) erano presenti. Stavano parlando con alcune persone e fra questi c’era chi aveva precedenti specifici per stupefacenti. Kekaj è incensurato, con regolare permesso di soggiorno, ma Barone è stato in passato sottoposto ad alcuni controlli di polizia per importazione illegale di marijuana. Insomma, c’erano abbastanza motivi per un controllo più approfondito dell’attività.
Sequestrati 450 kg tra marijuana e hashish
Nel video, reso pubblico ieri mattina dalla polizia di stato i momenti della perquisizioni a Fenegro. Nei locali erano presenti numerosissimi involucri e bidoni contenenti marijuana in inflorescenze e in polvere, hashish in panetti e in polvere, risultata, dai preliminari accertamenti chimici, essere sostanza stupefacente con principio attivo superiore ai limiti consentiti di legge. C’era anche una pressa oleodinamica di grandi dimensioni ed a due stampi per hashish riportanti marchio “LV”.
Andavano alla fonte
Durante la perquisizione del 1 giugno sono arrivate diverse persone ignare della situazione. La maggior parte aveva precedenti specifici per traffico di stupefacenti. La circostanza ha chiarito che la ditta era utilizzata come quotidiano luogo di smercio di stupefacenti, parte del quale indirizzato al mercato milanese. I quattro arrestati sono stati condotti nel carcere di Como e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.
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