Covid 19. Protocollo assistenza ai guariti rimasti disabili. Mantova in prima linea
Guariti dal Covid 19. A Bozzolo, in provincia Mantova, un nuovo protocollo medico e sociosanitario per l’assistenza e la riabilitazione dei guariti da Covid 19. Dopo le cure, in tanti rimangono disabili e devono ricominciare a vivere e a convicere con le loro nuove condizioni.
Si sogna il doppio tampone negativo per festeggiare la guarigione, ma per tanti dei guariti, specie per chi ha passato momenti bui in rianimazione, la guarigione dal covid segna anche l’inizio di un nuovo calvario, o meglio, di una nuova tipologia di vita, che li accompagnerà per il resto delle loro percorso terreno: la disabilità permanente.
Era prevedibile che il covid 19 avrebbe lasciato segni indelebili su chi è guarito. Sono rimasti intubati per più di un mese. Come se fossero stati sotto un bombardamento che ogni parte del loro corpo ha subito. Tornare alla vita di prima? Per alcuni è difficile per altri improbabile, per altri ancora impossibile.
La fase 2 dell’emergenza sanitaria: la riabilitazione dei guariti
In vista di questa situazione che aumenterà anche il ricorso alle riabilitazioni e che rappresenta la “fase 2” dell’emergenza covid 19, il reparto di Riabilitazione Specialistica Neuromotoria del presidio di Bozzolo ( Mantova), diretto da Francesco Ferraro, ha formulato un protocollo riabilitativo che consente una presa in carico globale personalizzata e continuativa con un approccio bio-psico-sociale, in regime di degenza o ambulatoriale a seconda della gravità del caso. Il protocollo prevede un progetto riabilitativo individuale, multiprofessionale, intensivo che favorisca il recupero funzionale e il reinserimento nella vita quotidiana dei pazienti colpiti da Covid 19
Anche in questo campo è tutto nuovo. I deficit, le disabilità, in genere li si conosce. Non si sa, e non si sapeva, cosa avrebbe lasciato il covid 19 ai pazienti guariti. Oggi si sa che si manifestano deficit respiratori, ipotrofia e debolezza muscolare, decondizionamento fisico, deficit della deglutizione e della comunicazione, deficit cognitivi e alterazioni psicologiche. In alcuni malati si riscontrano veri e propri quadri clinici neurologici quali ictus cerebrali e neuropatie periferiche.
La descrizione del protocollo post Covid 19
Dall’Asst Carlo Poma di Mantova hanno descritto il protocollo e gli obiettivi che si intendono raggiungere per completare al cura del covis 19, in un comunicato stampa diffuso ieri pomeriggio. “La Riabilitazione Specialistica Neuromotoria di Bozzolo ha tutte le figure professionali in grado di attuare i programmi medico-assistenziali e riabilitativi necessari: fisiatri, infermieri, fisioterapisti, terapista occupazionale, logoterapiste e neuropsicologa. Il protocollo prevede inoltre una forte integrazione con le altre figure professionali presenti in azienda, in particolare lo pneumologo e altri specialisti.”
Ancora una volta Mantova in prima linea. A Bozzolo ci si occupa della riabilitazione
“Fin dalle scorse settimane vengono presi in carico in regime di degenza pazienti che, dopo essersi negativizzati al test del tampone rinofaringeo e considerati guariti virologicamente, vengono trasferiti per recuperare il massimo livello di autonomia precedente alla malattia. I primi pazienti sono stati già dimessi. Per garantire la necessaria continuità terapeutica alle persone dimesse dal reparto di riabilitazione, da altri reparti e a quelle trattati a domicilio, a Bozzolo è stato istituito un ambulatorio fisiatrico per pazienti post-Covid, a cui si accede su richiesta di un medico specialista o del medico di medicina generale.
Le prestazioni saranno erogate ai Poliambulatori di Bozzolo da parte dei medici della struttura di Riabilitazione Neuromotoria, inizialmente un giorno alla settimana, con possibilità di un ampliamento dell’attività in base alle richieste.
Durante le visite verranno formulati progetti riabilitativi ambulatoriali che prevedono programmi di riabilitazione respiratoria e motoria, logoterapia, terapia occupazionale, valutazioni neuropsicologiche e supporto psicologico. L’attività ambulatoriale sarà svolta in collaborazione con i colleghi specialisti in pneumologia, che valuteranno e proporranno eventuali specifici interventi di riabilitazione respiratoria. Il protocollo sarà monitorato mediante scale di valutazione all’inizio e alla fine del percorso riabilitativo allo scopo di oggettivare i risultati ottenuti.”
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