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Milano. Nel pomeriggio di Giovedì 30 aprile la squadra mobile di Milano, della Polizia di Stato, ha arrestato un 47enne tunisino per detenzione e spaccio di cocaina, false attestazioni a Pubblico Ufficiale e divieto di reingresso nel territorio nazionale. Era al suo settimo arresto in 10 anni.
I poliziotti lo hanno notato mentre usciva con un modo di fare sospetto da un palazzo di via piazzale Cuoco. Poi si è diretto velocemente in via Resnati. Qui ha incontrato un italiano cui ha venduto una dose si cocaina. I due sono stati subito bloccati. L’italiano è stato segnalato alla prefettura come assuntore di droga (è una segnalazione che ha delle serie conseguenze sul piano lavorativo e sociale).
Lo spacciatore, che aveva ancora con sé 5 grammi di cocaina divisa in 10 dosi e 190 euro in contanti, è stato identificato ed è infine risultato essere un 47enne tunisino con diversi precedenti penali. L’identificazione non è stata semplice. Non ha collaborato e ha dat dati falsi. Però non è sfuggito alla fotosegnalazione e si è scoperto che era stato segnalato nello SDI con diversi nomi e per diversi tipi di reato. Non si era fatto mancare quasi niente: rapina, lesioni, spaccio di stupefacenti falso, minacce e atti persecutori nei confronti di una donna.
Non si può dire che fosse molto bravo nella sua professione di spacciatore. Dal 2009 era stato arrestato 6 volte per spaccio di stupefacenti. Nel maggio del 2018 invece era stato espulso con accompagnamento alla frontiera marittima di Genova con divieto di reingresso sino al 2023.
Gli uomini della squadra mobile quindi arrestato e accusato di detenzione e spaccio di cocaina, false attestazioni a Pubblico Ufficiale e divieto di reingresso nel territorio nazionale. Ambedue, spacciatore e acquirente, sono inoltre stati sanzionati per non aver rispettato le norme per il contenimento del contagio da Covid 19.
Articolo aggiornato il 03/05/2020 11:15