Una chiave a brugola esagonale per rapinare la farmacia di Solaro
Milano, le farmacie sono da sempre scelte come bersaglio dai rapinatori. In questo periodo, in cui sono fra i pochi esercizi commerciali aperti, sono ancora di più nel mirino. Le forze dell’ordine le tengono per questo motivo ancora più sott’occhio. E così, hanno velocemente intercettato e arrestato un rapinatore che aveva minacciato la farmacista con una chiave a brugola esagonale.
Certe volte usano le siringhe, raramente delle pistole, qualche volta delle scacciacani, ma fra le armi utilizzate per le rapine probabilmente la chiave a brugola esagonale è una novità. Il rapinatore ha usato una chiave del tipo da meccanico, di quelle che servono per smollare i bulloni quando si cambiano le ruote di scorta delle automobili.
Cosa è successo con quella chiave a Brugola esagonale
Nel pomeriggio del 20 aprile i carabinieri della compagnia di Rho hanno fermato un 31enne italiano, pregiudicato, accusandolo di essere il rapinatore che aveva colpito la farmacia Comunale di Solaro. Alle 12.40 la centrale operativa del 112 ha ricevuto una chiamata che segnalava un uomo che, con addosso occhiali a specchio, ma non la mascherina, era entrato nella farmacia di Corso Europa 55 e, minacciando la farmacista con la chiave a brugola esagonale, si era fatto consegnare 400 euro. Poi era scappato, subito dopo, a bordo di un’automobile non meglio identificata.
La caccia al brugolista
La descrizione dell’uomo e dell’automobile sono stati diffusi tramite le radio di servizio de. Poco poco una pattuglia della sezione radiomobile ha intercettato una Chevrolet Aveo con a bordo un uomo che poteva essere l’autore della rapina. La maglietta era la stessa. L’auto è stata raggiunta, fermata e l’uomo identificato. All’interno sono stati trovati gli occhiali a specchio e la chiave a brugola esagonale, 360 euro, e una dose di cocaina. L’uomo ha ammesso di averla comprata con i 40 euro mancanti dal bottino della rapina. Il rapinatore con la chiave a brugola è stato quindi condotto alla casa circondariale di Monza, dove è rimasto a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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