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Il Coronavirus ferma l’Italia ma non gli spacciatori. Le piazze di spaccio sono sempre le stesse. Si ha l’impressione di giocare a guardia e ladri ma poi, proprio la legge italiana, li lascia in libertà e a rischiare sono i cittadini che denunciano. A farlo, nonostante le contraddizioni del sistema legislativo-giuridico italiano, alcuni residenti di via della Repubblica, nel quartiere Marsala.
Hanno fotografato i presunti spacciatori, inviato le foto alle forze dell’ordine e anche a noi che, per ovvi motivi di privacy, non possiamo mostrarle perchè si capirebbe altresì da dove sono state scattate e si metterebbe a rischio l’incolumità di chi ha avuto il coraggio di agire e denunciare.
Mostriamo invece questa foto che ci è stata recapitata da uno degli inquilini dello stabile. Secondo il racconto di più di un residente, i pusher entrano nel condominio, mettono la “roba” e ritirano i soldi lasciati nel nascondiglio accordato con i clienti. A fare da intermediario una giovane donna, sempre secondo la tesi degli abitanti che hanno denunciato.
Questa la foto inviata qualche ora fa: scala numero 8 dei condomini Marsala, via della Repubblica, numero 1. Pacchetto di marijuana e hashish. Il complesso abitativo si trova tra via Meroni, Villoresi e della Repubblica.
Martedì 31 marzo 2020, alle 19.30 e a Corbetta (MI) via Sandro Pertini, nel corso di un servizio perlustrativo, militari Arma dei Carabinieri traevano in arresto in flagranza del reato di spaccio di stupefacenti: M.D., dell’81, di Corbetta, celibe, operaio, pregiudicato; C. I., del 74, di Corbetta, celibe, giardiniere, pregiudicato, già sottoposto all’obbligo di firma.
Venivano colti nell’atto della cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina. I carabinieri, a seguito della perquisizione personale e domiciliare, trovavano nella disponibilità dei fermati e sottoponevano a sequestro 4,5 gr. di cocaina suddivisa in dosi, 1,5 gr. di hashish, 8 gr. di mannitolo, 350 euro in banconote di vario taglio, un bilancino di precisione.
I malviventi sono rimessi in libertà ai sensi dell’art. 121 disp. att. c.p.p. su disposizione dell’autorità giudiziaria. Gli stessi sono stati però stati sanzionati per aver disatteso le disposizioni in atto per la prevenzione della diffusione del Covid-19
Articolo aggiornato il 01/04/2020 13:15