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Lombardia. Imbarazza leggere le misure economiche previste dal decreto cura italia varato ieri dal governo italiano. Però c’è di peggio. Gira la voce che il decreto non sia ancora stato firmato, a causa dei braccialetti elettronici che dovrebbero mettere ai carcerati che vogliono liberare. Sembra che a Roma non abbiano compreso in che situazione ci troviamo nella nostra regione o che, se l’hanno compresa, si stiano comportando consapevolmente da veri bastardi nei confronti della Lombardia.
Ciò che sto scrivendo non è la mia opinione, ma è il pensiero di coloro che hanno letto il decreto del governo e non hanno il coraggio, la possibilità o semplicemente non possono dire ciò che pensano. La mia opinione personale sarebbe infatti molto più dura, ma non la scriverò. Mi limiterò a fare notare che se non si lavora non si produce reddito e quindi non si possono pagare le tasse, che tra pagare adesso le bollette o pagarle a maggio non fa alcuna differenza, che con i ristoranti, bar , supermercati e altri negozi chiusi non vi è liquidità, che non siamo più autonomi nemmeno nel mettere in piedi un’azienda di mascherine.
Vi è comuunque una notizia peggiore. Il decreto avrebbe dovuto essere firmato ieri, è stato fatto circolare come se fosse in vigore. Tutti sono convinti, o meglio ” erano convinti” che fosse in vigore ieri. Questa mattina, però, non si riusciva a trovarne la copia sulla gazzetta ufficiale. Infatti è stato firmato stammattina che è il 17 marzo.
Ieri c’era la scadenza del 16 per gli f24 dei professionisti, una delle tasse che avrebbe dovuto essere rimandata. Chi ha creduto alal prima versione del govenro e non ha pagato l’f24 ora si trova in mora. Sembra che l’inghippo che non ha permesso la firma ieri, però, non sia stato determinato dalll’esiguità delle misure economiche a favore dei lombardi, ma piuttosto a causa dei braccialetti elettronici dei detenuti che vorrebbero liberare.
Intanto nessuno si occupa dei bambini rinchiusi nelle comunità residenziali o protette, tolti ai loro genitori e in reale pericolo, non solo di contrarre il virus, ma di vedere limitato un diritto dell’infanzia, quello di essere rassicurati delle loro paure. Li trattano come dei carcerati, ma nessuno ha il cuore di mettere anche a loro un braccialetto elettronico per lasciarli andare a casa. Il motivo? Se i bambini non sono in comunità, i comuni non pagano la loro retta, che è di diverse centinaia di euro al giorno. Ed ecco che il dio denaro diventa, anche nei servizi sociali, più importante del benessere e della salute dei bambini. d questi bambini tutti infatti evitano di parlare.
Articolo aggiornato il 17/03/2020 15:27
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Per quanto attiene i versamenti con i modelli f24 legga il comunicato stampa dell'agenzia delle entrate del 13 marzo