Cronaca Lombardia

Allegra é in prigione? Il coronavirus che toglie il diritto di visita ai bambini in comunità è contro la dichiarazione dei diritti del fanciullo

Pavia. Mi sono trovata fra le mani la lettera che è stata inviata dalla responsabile della comunità I piccoli Germogli.

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I guai creati da certe email e certe bozze

prigione,diritti del fanciullo. Allegra é in prigione? Il coronavirus che toglie il diritto di visita ai bambini in comunità è contro la dichiarazione dei diritti del fanciullo - 10/03/2020

Sono rimasta a bocca aperta. Dalla sua lettera ho scoperto che alcune comunità in cui sono ricoverati i bambini che sono stati tolti ai genitori, per i più svariati motivi, spesso solo economici, hanno eliminato la possibilità di visita fra bambini e genitori, con le stesse modalità dei carcerati. E i carcerati, quelli chiusi dentro, sono i bambini.

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In realtà quelle comunità sono un servizio educativo e avrebbero dovuto chiudere e fermare le attività perchè previsto dal decreto ministeriale per la chiusura prima della zona gialla e poi della zona rossa della Lombardia. I bambini avrebbero dovuto tornare a casa loro durante l’emergenza sanitaria, sotto la sorveglianza dei servizi sociali di appartenenza. Invece hanno sospeso le visite dei bambini e dei genitori. La mail che ingenerato questo sconvolgimento è la stessa che ha causato le rivolte nelle carceri, sospendendo colloqui, visite e permessi di ogni tipo.

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Il diritto di visita dei bambini in comunità equiparato alla sospensione dei colloqui dei carcerati

Secondo l’interpretazione data dalla responsabile della Comunità, ma non solo sua, sembra proprio che i bambini in comunità siano equiparati ai detenuti. Ai piccoli è infatti vietato vedere i parenti a causa del Coronavirus. Per chi non avesse a che fare con questo genere di problemi, rammentiamo che le comunità servono per garantire il riavvicinamento dei bambini ai genitori e il rientro in famiglia. Entro due anni i giudici dovrebbero decidere se un bambino è davvero maltrattato, verificare che non vi sia la possibilità di recupero educativo dei genitori e in ultima analisi, solo se davvero tutte le strade sono state percorse e sono fallite, decidere per l’adozione.

In questo caso, nel caso di Allegra, invece, abbiamo dei genitori assolti dal tribunale penale per non aver commesso il fatto di maltrattamento, che vedono la piccola ogni 15 giorni, La bambina è in comunità da più di due anni e non è ancora stato avviato nessun progetto tendente al rientro nella sua famiglia di origine.

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Il tribunale dei minori

Anzi, il giudice Brambilla del tribunale dei minori di Milano pur essendo a conoscenza dell’assoluzione penale dei genitori lo scorso 11 settembre, non ha ancora emesso i provvedimenti necessari a riconsiderare la situazione della bambina. Eppure sono passati 5 mesi, che per una bambina sono davvero tanti. Rischia di diventare maggiorenne in comunità, se si va avanti così, in queste condizioni di bambina dalla vita sospesa.

La storia di Allegra

Vi ho raccontato solo una piccola parte di quello che ho visto succedere da Agosto 2019 ad oggi seguendo la storia di Allegra. Potrei scrivere un libro su come sono trattati i bambini e le famiglie. Sono soprattutto i bambini che hanno problemi. I loro diritti, le loro richieste sono calpestatati con il sorriso sulle labbra. “Queste sono cose cui devono pensare i grandi”, “lo facciamo per il tuo bene”, dicono loro quando chiedono perchè non possono andare a casa dalla mamma e dal papà. Un bambino maltrattato, però non chiede di andare a casa. Non chiede alla mamma di portargli le scaloppine con il limone e le zucchine trifolate, non giocano con il papà.

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Le cure della mamma e del papà e i diritti del fanciullo

Allegra è ancora sottopeso. Mangia poco, ha bisogno di quelle cure alimentari che solo i genitori sanno dare. Si insomma, la minestrina calda che sa di coccole se si ha il raffreddore, il piatto preferito se c’è stata una delusione, il gelato premio per un buon voto a scuola e gli altri escamotage che i veri educatori sanno trovare per far mangiare una bimba che quando è triste diventa inappetente. Ho sentito le sue telefonate, la vocina stanca, triste e spaventata, che pare implorare. Ha 8 anni. Vuole tornare a casa, nella comunità si sente isolata, dice che gli educatori non le credono e che non ha amici.

Torniamo al coronavirus e ai genitori con i bambini in comunità in Lombardia

Lettere simili a quella che vi ho mostrato sono arrivate a tutti i genitori e ai loro avvocati, tra ieri e l’altro ieri. Alcuni genitori hanno chiesto con istanze ai giudici di lasciar tornare a casa i bambini durante il periodo dell’emergenza sanitaria. Infatti in Lombardia sono in vigore queste legge regionali. E’ una chiara violazione dei diritti del fanciullo e dei principi emanati dalla regione lombardia in questa legge del 2016 http://www.massimogaravaglia.net/wp-content/uploads/2016/02/Diritti-e-azioni-tutela-minori.pdf ( pubblicato anche in Lombardia sociale.com). Vi consiglio di leggerla, specialmente a pagina 5 delle linee guida. I bambini vanno ascoltati, il loro diritto alla salute e alla felicità e allo stare con la loro famiglia è chiaro.

Nella legge viene posto l’accento sulla famiglia di origine del minore, non tanto al fine di preservare il legame di sangue a qualsiasi costo, quanto piuttosto perché, se l’obiettivo è il benessere del bambino, la condizione migliore per garantire ciò consiste nell’attribuirgli il diritto di mantenere il proprio mondo, ovvero nel rispettare la sua storia, i suoi legami familiari, l’ambiente sociale e affettivo che concorrono a costituirne l’identità.

Vista in particolare la l.r. 14 dicembre 2004, n. 34 «Politiche regionali per i minori» che all’art.1 prevede che la Regione adotti ogni azione idonea ad assicurare il diritto del minore a crescere ed essere educato nella famiglia, luogo naturale per il suo sviluppo ed il suo benessere ed individua, tra i compiti della Regione, quello di assicurare la tutela e la cura del minore, in caso di inesistenza della famiglia o laddove la stessa non sia in grado di provvedere alla sua crescita ed educazione;

Richiamata la l.r. 12 marzo 2008, n. 3 «Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario» che prevede all’art. 4 di aiutare la famiglia, anche mediante l’attivazione di legami di solidarietà tra famiglie e gruppi sociali nonché di tutelare i minori, favorendone l’armoniosa crescita, la permanenza in famiglia e, ove non sia possibile, sostenere l’affido e l’adozione;

Convenzione diritti del Fanciullo

La Convenzione sui diritti del fanciullo, siglata a New York il 20 novembre 1989, ratificata dall’Italia con la L. 27 maggio 1991 n. 176, dispone all’art. 9: “Gli Stati parti vigilano affinché il fanciullo non sia separato dai suoi genitori contro la loro volontà a meno che le Autorità competenti non decidano, sotto riserva di revisione giudiziaria e conformemente con le leggi di procedura applicabili, che questa separazione è necessaria nell’interesse preminente del fanciullo.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

2 pensieri riguardo “Allegra é in prigione? Il coronavirus che toglie il diritto di visita ai bambini in comunità è contro la dichiarazione dei diritti del fanciullo

  • Avatar photo Giuliano Braglia

    Sfuggita una parte”..che il Cismai… vuole si pratichi in tutta Italia”.
    Scusate

  • Avatar photo Giuliano Braglia

    Brava Ilaria, in pochi paragrafi hai reso evidente quanto è vergognoso quanto è successo a questa bambina e che il Cismai, organizzazione che ha impregnato con le proprie teorie il tribunale dei minori di Milano ( che per i professionisti associati è una vera “gallina dalle uova d’oro” e spesso un secondo impiego come giudici onorari, quando parlo dei tdm il minuscolo è un dovere civico e morale ). La decisione, spesso poco meditata, di una assistente sociale e “zoom” come Flash Gordon ti portano via un figlio ma se hanno torto servono tre gradi di giudizio, 100.000 euro di spesa, e dopo un po di anni te la restituiscono come la guerra restituisce un reduce….

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