Si millantava pandillero tra Milano e Abbiategrasso. Ha ferito diverse persone ed è stato arrestato per rapina
Milano. I Carabinieri della compagnia Monforte hanno identificato l’uomo che lo scorso 15 dicembre, all’esterno della discoteca Baia nella zona di viale Monza, fra Gorla e Precotto, aveva ferito gravemente un giovane salvadoregno di soli 19 anni, causandogli danni permanenti, dopo essersi fatto passare per il componente della banda di latinos MS13. Si tratta di un 32enne salvadoregno, Osmin Armando Perez Solorzano residente ad Abbiategrasso.
In carcere
I carabinieri gli hanno notificato il mandato di arresto al carcere di Pavia, dove è detenuto dopo essere stato catturato in flagrante per una rapina compiuta al Carrefour di Abbiategrasso nel pomeriggio del 31 dicembre. Aveva minacciato la cassiera con una catena.
Abbiategrasso
L’uomo è stato riconosciuto colpevole anche di una aggressione per strada. Sempre ad Abbiategrasso, infatti, lo scorso 8 settembre aveva accoltellato un italiano. Dal 2014 era stato protagonista di diversi atti violenti, fra cui dei maltrattamenti in famiglia. Due giorni dopo l’aggressione al Baia, si era presentato alla caserma dei Carabinieri di Abbiategrasso con un coltello da 22 cm. Bloccato dai militari era stato denunciato a piede libero per porto abusivo di armi e detenzione di oggetti atti ad offendere.
Finto pandilleros della MS13
Le indagini hanno appurato che durante la serata in discoteca il Perez aveva apostrofato il 19enne accusandolo di appartenere ad una banda di latinos opposta alla sua. Il salvadoregno millantava di appartenere alla banda di latinos MS13. Era un idea sua. Non ci sono riscontri su questa appartenenza. Somiglia molto al tentativo di costruirsi una “cattiva reputazione” per incutere paura alle sue vittime.
Fuori dalla discoteca Baia
La lite in discoteca pareva essere finita ma alla chiusura, quando tutti sono usciti, il Perez ha preso una bottiglia, la ha rotta e ha aggredito il giovane salvadoregno colpendolo al collo e al viso. Gli ha reciso un’arteria e solo il pronto intervento dei soccorritori del 118 gli ha salvato la vita. L’accusa verso l’aggressore, in quel momento sconosciuto, è passata quasi subito da lesioni gravissime a tentato omicidio.
Le indagini
Le indagini sono state particolarmente lunghe e difficili. Le telecamere della discoteca non erano in funzione. I militari hanno però trovato alcuni testimoni e a utilizzato le immagini una telecamera privata, in bianco e nero, che riprendeva solo una parte della via. Fortunatamente da quell’immagine si vedeva il tipo di abbigliamento dell’aggressore. Era vestito con li stile tipico dsi bandillero MS13.
C. Robots
Per risalire alla sua identità i Carabinieri della compagnia Monforte hanno utilizzato un nuovo software per il riconoscimento facciale a disposizione dell’Arma. Si tratta del C. Robot. Il software incrocia una fotografia caricata con tutte le foto presenti nel database delle forze dell’ordine, che comprendono anche le foto presenti con i tag all’interno delle Fonti aperte, cioè Instagram, e altri social, presenti nei database delle forze dell’ordine.
Partendo dal profilo Facebook della vittima hanno seguito tag e foto dei suoi amici Facebook fino a che non hanno trovato delle corrispondenze con la descrizione dell’aggressore. Quando C. Robot ha dato una corrispondenza del 99% con la foto del pregiudicato mettendoli quindi sulla giusta strada per l’ identificazione del colpevole del tentato omicidio.
La discoteca Baia
Qualche giorno dopo il ferimento del giovane salvadoregno, durante un controllo all’interno della discoteca sono statia trovati alcuni dipendenti senza contratto di lavoro. Al gestore è stata comminata una multa parte dell’ispettorat del lavoro con la prescrizione della chiusura del locale fino a che non ne sia stata pagato una parte. Dalle ultime notizie avute, la discoteca è ancora chiusa.
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