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Giuseppe tester di coca e eroina rischiava la vita per pochi euro

Milano. La squadra catturandi dei carabinieri di Milano ha arrestato nei giorni scorsi in via Graf, zona Quarto Oggiaro G.A. Doveva scontare 13 anni e 4 mesi per cumulo pene. Il suo “lavoro” era fare il tester di cocaina eroina e provare se erano tagliate in modo da non causare overdose. C’è un solo modo di farlo. Provarla sè stessi.

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Quando si parla parla di droga, le storie tristi non mancano. Quella di Giuseppe ne supera parecchie. La sua storia è la stessa del degrado che ha colpito alcune zone di Milano, come Quarto Oggiaro. Una vita buttata via un po’ per scelte sbagliate e un po’ per mancanza di opportunità.

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Le condanne

A suo carico c’erano un paio di condanne. Una del 2010 e un’altra del 2018 per furto aggravato e per stupefacenti. Poi è arrivata la condanna che ha determinato il cumulo di pene: associazione a delinquere all’interno di un sodalizio dedito al traffico di stupefacenti. Gli altri componenti dell’organizzazione sono stranieri. Il suo ruolo era quello più terribile. Faceva il tester di coca e eroina. Rischiava la sua vita e la sua salute per provare i vari tagli delle dosi di droga prima che fossero immesse sul mercato.

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Non è una professione che permette errori

Non faceva certamente i soldi, non lo pagavano bene. Non ha una casa, non ha un’auto, sopravvive nel sottobosco della piccola delinquenza, quella che che non perso l’umanità. Un letto da una parte, una pastasciutta dall’altra, un piatto di minestra da un altro amico. I carabinieri lo hanno trovato in un suo vecchio domicilio in via Graf a Quarto Oggiaro.

L’arresto del tester

L’appostamento dei carabinieri è durato alcuni giorni ma la cattura non è stata difficile. Si è lasciato prendere senza problemi. Ai Carabinieri ha detto che “prima o poi doveva succedere”. Non aveva armi e non ha tentato la resistenza. Anche i carabinieri hanno avuto un moto di compassione. Ne sottolineano la mancanza di cattiveria e l’essere davvero il frutto del degrado.

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Un caso da prigione riabilitativa

A questo punto, nonostante nonostante la restrizione della Libertà, i 13 anni di carcere che lo aspettano potranno essere un modo per garantirgli una vita che non lo costringa alla sola sopravvivenza testando i tagli di cocaina ed eroina. E’ uno di quei casi in cui, comunità assistenti sociali e società civile, se funzionano,fra qualche anno potranno studiare i loro percorsi di recupero e, si spera,portarli a termine con successo.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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