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Rapina in gioielleria a Segrate. Presi i colpevoli. Video

Segrate. I carabinieri della compagnia di san Donato milanese ha eseguito questa mattina una ordinanza di custodia in carcere per i due rapinatori che lo scorso maggio avevano rapinato la storica gioielleria Pelegati di Segrate. Durante la rapina avevano anche sequestrato il titolare della gioielleria e sua moglie, rinchiudendoli nel retrobottega.

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I 2 rapinatori erano poi fuggiti con 30mila euro utilizzando una fiat Punto che avevano rubato da poco. Durante la fuga avevano incrociato una macchina della polizia locale di Peschiera che ha ingaggiato un inseguimento. La polizia locale non è riuscita a fermarli. Però hanno dovuto abbandonare l’auto e hanno lasciato alcuni oggetti all’interno, su cui c’erano diverse impronte digitali. Si è così potuto dare un nome ai due rapinatori.

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Si tratta di Luigi Alamaro 29 anni, di Giulano di Campania e Domenico Tavano 36 anni, di Stella. Sono risultati essere dei trasfertisti della rapina. Da Napoli arrivavano al nord esclusivamente per il tempo di organizzare e compiere rapine. Poi ritornavano in Campania.

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Un’altra rapina a Follonica

I due avevano compiuto una rapina in gioielleria, con lo stesso metodo, a Follonica lo scorso marzo. Erano già stati identificati. I attesa del processo uno era in prigione e l’altro agli arresti domiciliari. Ora sono ambedue i carcere in attesa che inizi il processo. Si sospetta che abbiano compiuto altre rapine simili e quindi le indagini continuano.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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