Vittuone

Gatti ridotti in fin di vita a bastonate. A Vittuone

Il crimine, perchè di reato penale si sta parlando, è uno dei più vili perchè compiuti spesso per il piacere di infierire su un essere indifeso che a differenza degli uomini non può parlare e denunciare. Nel giro di pochi mesi, due gatti sono stati ridotti in fin di vita a Vittuone. La zona in cui è avvenuto il fatto è quella vicina al parchetto di via Mameli, dove spesso sono presenti mici che arrivano anche dalle abitazioni limitrofe.

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Chi possiede un gatto sa bene è che ben difficile impedirgli di uscire, seppur per pochi minuti da casa, anche per fare un giro esplorativo. E’ nella natura del felino che non può per ovvi motivi essere condotto al guinzaglio dai padroni a fare i bisognini o nelle apposite aree.

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Fonte: pagina facebook di “sei di Vittuone se”

Il fatto: sevizie e bastonate

A denunciare è la padrona dei gattini. L’ultimo episodio qualche giorno fa ai danni della sua micia di 15 mesi. La bestiola esce di casa per poco e rientra dolorante. Il malessere è tale che non riesce più a muoversi. Da lì la corsa al veterinario.

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Il medico visita l’animale e scopre un grosso ematoma nella pancia della gatta che ne sta mettendo a repentaglio la vita e che è compatibile con una bastonata inferta con forza da mano ignota.

La padrona ha denunciato perchè purtroppo non è la prima volta che succede nella zona. Qualche mese fa è capitato anche a un altro suo gatto: Felix, massacrato di botte da ignoti.

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Fortunatamente il micio è sopravvissuto ma con lesioni permanenti che gli provocano giorno dopo giorno sofferenze. Una delle lesioni riguarda la vescica: non riesce più a urinare da solo. L’altra alcuni nervi della coda, tanto che la coda dovrà essere amputata.

Per la gattina, è la stessa padrona sentito il veterinario, a ipotizzare che le sevizie sono state inferte poco lontano dalla sua abitazione in quanto, in quello stato, la gattina sarebbe stata in grado di compiere un tragitto lungo solo qualche metro.

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Randagismo

La premessa è che questi gatti non sono randagi ma hanno una padrona, una casa e per fortuna cure amorevoli.

Per chi vuole invece segnalare gatti randagi e offrire loro una vita migliore, sono presenti nella zona associazioni che possono sanare il problema fin dall’inizio. Invece di abbandonare i gatti (che poi danno vita ad altri micini o a situazioni poco piacevoli per loro stessi e per gli altri) ci sono innumerevoli enti che vanno sul posto (dietro segnalazione) per dare aiuto a questi animali. Altri enti dove invece lasciarli se, per diversi motivi, non se ne può più prendere cura. Basta fare una ricerca veloce su internet e nel Magentino se ne trovano diversi di questi soggetti.

Cosa dice la legge

Il maltrattamento di animali, in diritto penale, è il reato previsto dall’art. 544-ter del codice penale ai sensi del quale: “1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro. 2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”

A chi denunciare

Per segnalare il maltrattamento di un animale, è necessario rivolgersi prioritariamente alle forze di polizia che hanno l’obbligo giuridico di intervenire e hanno possibilità di un pronto intervento

Per gli animali domestici: segnalare a Polizia Locale o Carabinieri (112)

Per animali selvatici: segnalare a Polizia della Città Metropolitana, alla Polizia di Stato (113) o ai Carabinieri unità Forestale

La denuncia può essere fatta anche contro ignoti

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Articolo aggiornato il 29/01/2020 12:13

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Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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