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Milano. La polizia di stato ha identificato e arrestato un rapinatore seriale di farmacie e supermercati, grazie alla impronte digitali che un suo amico aveva lasciato su una bottiglietta d’acqua ritrovata sulla Fiat Panda rubata usata durante una delle rapine. Nelle immagini la conferenza stampa e il rapinatore filmato durante una delle rapine, effettuate a volto scoperto.
Il rapinatore seriale è un 41enne italiano, senza fissa dimora, ma residente a Vigevano. Ha colpito 3 esercizi commerciali nella zona di Quarto Oggiaro in meno di una settimana. Lo scorso 3 novembre 2019 era entrato armato di pistola in un esercizio commerciale in viale Certosa, prelevando da una cassa la somma in denaro di 591,45 euro. 3 giorni dopo, poi, il 6 novembre, era entrato sempre armato di pistola nella Farmacia Comunale in via Dei Cignoli, portando via poco più di 200 euro dalla cassa. Il 7, il giorno dopo, ha tentato una terza rapina presso un supermercato di Acqua e Sapone in via Ludovico di Breme. Questa volta però il cassiere ha temporeggiato, evitando di obbedire al rapinatore che è quindi fuggito, utilizzando una fiat Panda che poi è stata abbandonata poco lontano.
L’Ufficio Analisi Criminale della Questura di Milano analizzando le rapine ne aveva subito compreso la serialità. Hanno chiamato il fascicolo “Nulla da perdere”, facendo riferimento al fatto che il rapinatore si presentava nei negozi armato e a volto scoperto, non preoccupandosi di essere riconosciuto nelle immagini delle telecamere di sorveglianza.
Dopo la terza rapina, quella finita con un nulla di fatto, la polizia ha ritrovato l’auto rubata, una fiat Panda, usata durante il colpo. A bordo, la polizia scientifica ha ritrovato una bottiglietta d’acqua con una impronta. La ricerca delle impronte digitali nel database ha permesso di identificare un uomo, che però risultava estraneo alle rapine. Le vittime delle rapine descrivevano il rapinatore come possibile tossico dipendente. Quindi le indagini hanno compreso, appostamenti accertamenti e controlli presso i Sert della zona di Milano.
Poi le indagini si sono concentrate nella zona di viale Certosa, dove risiedeva l’uomo identificato tramite le impronte digitali. Infine, il cerchio si è chiuso. Il 30 dicembre il 41enne è stato riconosciuto e catturato mentre si muoveva dal suo nascondiglio. Le telecamere non lasciano dubbi sulla sua colpevolezza. Anche l’amico, pregiudicato e identificato tramite le impronte digitali, con cui aveva condiviso l’auto rubata con cui è stata compiuto il tentativo di rapina, subirà la sua parte di guai giudiziari.
Articolo aggiornato il 20/08/2022 01:32